Entrato stabilmente nel gotha degli artisti più cari al mondo, Francis Bacon (1909-1992) ha reso immensamente ricchi coloro che hanno creduto in lui. La dice lunga la storia di mercato del suo Three Studies for a Portrait of John Edwards, uno dei suoi trittici dedicati a uomini con cui aveva avuto intensi rapporti di coppia.
Datato 1984, dimostra la serenità raggiunta allora da Bacon, visto che i tratti del protagonista, un gestore di pub alla moda che lo aveva colpito
per il modo diretto con cui si era posto verso di lui, risultano assai meno storpiati e combattuti di quelli di altri suoi soggetti, come per
esempio George Dyer.
L’opera, dopo essere stata appesa per un po’ nello studio dello stesso Bacon, rimase in Europa fino all’8 febbraio 2001, quando venne offerta da Sotheby’s di Londra. Era già allora tanto apprezzata da richiamare l’attenzione di un nugolo di collezionisti che spinsero il prezzo in alto fino alla bella cifra di 4,5 milioni di euro. A portarla a casa fu un brasiliano, che presto volle lucrare sul suo acquisto rivendendo Three Studies for a Portrait of John Edwards addirittura in Asia e precisamente al taiwanese Pierre Chen, fondatore e proprietario del colosso della componentistica Yageo. Questo “self-made man” cinquantenne si è creato una collezione davvero invidiabile di arte del dopoguerra, con nomi di spicco europei e asiatici come Zao Wou-Ki, Warhol, Richter, Cai Guo-Qiang. Il 13 maggio 2014 decise comunque di offrire il suo Bacon da Christie’s di New York, in quella che sarebbe diventata l’asta più ricca della storia. Il prezzo finale di Three Studies for a Portrait of John Edwards venne infatti fissato a 59 milioni di euro, segnando una plusvalenza che avrà lasciato di sasso perfino un magnate come Chen.