Josef Koudelka (Boskovice, Repubblica Ceca, 1938) ci ha insegnato a riconoscerlo nella rappresentazione della storia, dei popoli, dell’umanità, sua come nostra. Una storia fatta di invasioni e carrarmati, ma anche di stratificazioni materiche e temporali, di rovine antiche, di identità e tradizioni, di memorie e di patrimoni da conservare non solo per ricordarci da dove veniamo, ma per farci visualizzare anche il nostro futuro.
Sono lontani i giorni in cui, da giovane appassionato di fotografia, con la sua 6x6 in bachelite fotografava la famiglia e i dintorni di casa, ma Koudelka, anche dopo essere entrato nell’Agenzia Magnum, ha sempre testimoniato esclusivamente ciò di cui faceva parte, il tempo e lo spazio, in una ricerca identitaria continua, alla scoperta della storia del mondo e di se stesso.
Ne è prova la retrospettiva a lui dedicata, in corso fino al 16 maggio, all’Ara Pacis di Roma, Josef Koudelka. Radici. Immagine: evidenza della storia, enigma della bellezza.

