STUDI E RISCOPERTE
LA FIGURA DI ERCOLE NEL RINASCIMENTO

L’ALUNNO
DEL SOLE

LE FATICHE DI ERCOLE SONO STATE RAPPRESENTATE DA DIVERSI ARTISTI IN CHIAVE NEOPLATONICA E SECONDO UNA SEMANTICA ICONOGRAFICA CHE RIMANDA AL SISTEMA SOLARE E A UNA LETTURA DI TIPO ASTROLOGICO. PRESENTIAMO QUI ALCUNI ESEMPI PER SCOPRIRNE I PRINCIPALI SIGNIFICATI SIMBOLICI.

Mauro Zanchi

Molti artisti del primo Cinquecento hanno dipinto la figura di Ercole seguendo la lettura neoplatonica di Ficino, che a sua volta si rifà alla tradizione greca: «Sei infatti solito avere di frequente sulle labbra quel detto di Boezio su Ercole: “La Terra, espugnata, donale stelle”(1). Gli antichi presentano Ercole, alunno del Sole, che si sottopone, per la vera gloria e lo splendore della verità, che sono le funzioni e i compiti del Sole stesso, a dodici fatiche, come i segni dello Zodiaco»(2). Ne è un esempio il ciclo affrescato da Baldassarre Peruzzi nella Farnesina, a Roma, attorno al 1510, dove Ercole che lotta con il leone nemeo rimanda al segno del mese più caldo dell’anno, mentre la lotta contro l’idra di Lerna significa il Sole che entra nel solstizio d’estate, nel segno del Cancro. 

In due coppe attiche custodite al Musée du Louvre compare l’immagine del granchio accanto ai piedi di Ercole. Hera-Giunone, mentre Heracles combatte contro l’idra, gli manda contro anche Carcino, un enorme granchio, il quale però viene schiacciato con un colpo di clava dall’alunno del Sole. La regina degli dèi allora accoglie nel cielo il granchio sconfitto, trasformandolo nell’omonima costellazione zodiacale, l’attuale “Cancro” (che significa appunto granchio), che brilla in cielo vicino alla costellazione dell’Idra(3). Ovviamente non tutti gli artisti che hanno dipinto scene tratte dalle fatiche di Ercole avevano intenzione di evocare significati di stampo solare. Il caso di Peruzzi però è illuminante, perché inserisce due fatiche all’interno di un ciclo che riguarda i dodici segni zodiacali, qui associati ad altri personaggi della mitologia greca. 


LA LOTTA CONTRO L’IDRA DI LERNA SIGNIFICA IL SOLE CHE ENTRA NEL SOLSTIZIO D’ESTATE, NEL SEGNO DEL CANCRO


Anche nel palazzo d’Arco a Mantova, nella Sala dello zodiaco, Giovanni Maria Falconetto ha affrescato la scena di Ercole e l’idra di Lerna associandola al segno del Cancro, mentre quella di Ercole e il felino di Nemea al segno del Leone, scena riconoscibile sullo sfondo sotto l’arco trionfale. Nel fronte del sarcofago con le fatiche di Ercole, custodito a Roma, nel Museo nazionale romano in palazzo Altemps, l’idra di Lerna con il volto femminile e testa anguiforme può essere considerata un precedente preso come fonte iconografica da Falconetto. Anche nella tavoletta Ercole e l’idra (1475 circa) di Antonio del Pollaiolo si intravedono influssi dell’Accademia neoplatonica, legati alla rilettura dei miti classici in chiave filosofica e alla rievocazione dell’antico come testimonianza di un’armonia estetica perduta. La coda leonina a “Ω”, dipinta in modo da richiamare il simbolo del ciclo ascensionale del Sole o il segno grafico del Leone, è un indizio che induce a una lettura anche di tipo astrologico. Lo stesso simbolo grafico viene utilizzato anche da Lotto nel coperto simbolico di Sansone tradito da Dalila, accecato e messo alla macina (1531), camuffato nei capi terminali del festone, dove sono appesi i capelli/fiamme del nazireo, per rimandare al ciclo ascensionale del Sole o per evocare il segno del Leone. Nella lingua ebraica, la parola Sansone significa “del Sole”, “solare”.


Baldassarre Peruzzi, Ercole e il leone nemeo (1510), Roma, villa della Farnesina, loggia di Galatea.