Fumettista, scrittore, illustratore, giornalista e oggi autore di libri per ragazzi, Giancarlo Ascari (Elfo il suo pseudonimo) ha attraversato tutte le stagioni del fumetto italiano, declinato anche, con la cooperativa Storiestrisce, nella pubblicità, nell’animazione, nei musei e nelle gallerie d’arte. La sua produzione è adesso raccolta in un volume, È la nebbia che va. Storie milanesi, edito dalla milanese Milieu: un libro prezioso sia per (ri)leggere storie ormai introvabili sia perché di ciascuna di esse Elfo racconta la genesi, il contesto storico ed editoriale in cui è nata, tracciando così una mappa dell’editoria e della società italiana dal 1968 ai giorni nostri. «L’idea di questo volume nasce dall’editore», racconta Elfo, «io volevo ripubblicare solo i graphic novel Tutta colpa del ’68 e Sarà una bella società. Viaggio ai confini dell’utopia, usciti per Garzanti molti anni fa e ora introvabili. Invece l’editore ha rilanciato chiedendomi anche tutte le altre mie storie, comprese le prime uscite per la rivista “Alter Alter”». Classe 1951, dopo la laurea in architettura, Giancarlo Elfo Ascari esordisce nel 1977 con l’editore Gammalibri pubblicando Lo statuto dei lavoratori a fumetti. «Negli anni Settanta molti editori pubblicavano libri a fumetti o graphic novel. Ottaviano, per esempio, pubblicava molti adattamenti di classici della letteratura tra cui quello di Huckleberry Finn, disegnato da un giovane Lorenzo Mattotti e scritto da Antonio Tettamanti, un talentuoso sceneggiatore che purtroppo ha lasciato il fumetto da molti anni. I compensi per questi libri erano però molto bassi, un po’ come succede oggi con i graphic novel. Per fortuna, all’epoca c’erano le riviste a fumetti che invece pagavano bene. Quindi, se riuscivi a farti pubblicare ogni mese, riuscivi a mettere insieme uno stipendio che ti permetteva di dedicarti solo alle tue storie e di crescere come autore. È una condizione che manca a chi oggi lavora in questo settore ed è invece costretto a districarsi tra mille lavori, con conseguenze negative sulla propria ricerca stilistica e narrativa. Nel 1977 portai la mia prima storia, La porta sui Navigli, a Oreste Del Buono che la prese e la pubblicò su “Alterlinus”, la sorella La copertina e alcune pagine di È la nebbia che va. Storie milanesi di Giancarlo Elfo Ascari. minore della rivista “Linus”.
Storie a strisce
L’ULTIMA AVVENTURA
DI ELFO
di Sergio Rossi