C
avour, si sa, aveva il pallino delle ferrovie. Fu lui, nel 1853, a presentare per la prima volta il progetto di un collegamento tra il Piemonte e Nizza, agevolando un percorso molto battuto all’interno dello Stato sabaudo. Sette anni dopo Nizza passò alla Francia, insieme a gran parte della val Roja. Solo Tenda e Briga rimasero italiane, si dice per la viscerale passione per le partite di caccia ai camosci praticate da quelle parti da re Vittorio Emanuele II. Il progetto ferroviario non venne accantonato ma semplicemente deviato su Ventimiglia (Imperia). I lavori iniziarono nel 1891 e si concluse un primo tratto, fino a Limone Piemonte (Cuneo). Ciò che ancor oggi si può ammirare è quanto di meglio l’architettura e l’ingegneria di allora potevano offrire. Fu solo nel 1928 che il duce, volendo dare una lezione di superiorità ai vicini francesi, pensò di completare l’opera, con la stazione di San Dalmazzo dalle forme grandiose e magniloquenti di accesso all’italico suolo, oggi mestamente chiusa. Perché, dopo la seconda guerra mondiale, i francesi, vincitori, pretesero come stabilito nel trattato di pace del 1947 anche le terre dei camosci sabaudi e il confine venne spostato più a nord, sullo spartiacque. La linea ferroviaria, danneggiata durante il conflitto, fu ripristinata soltanto nel 1979, soprattutto per volontà italiana. Ci si impegnò a gestire l’intera tratta, cento chilometri, di cui la metà su suolo francese: una costosa manutenzione per un capolavoro di curve, tornanti, gallerie elicoidali, viadotti, ponti. Ventisette importanti opere ingegneristiche all’aperto e trentatré sotterranee, quattro gallerie a forma elicoidale, pendenze fino al ventisei per mille. Inserita nel 2016 dalla rivista tedesca “Hörzu” tra le dieci linee ferroviarie più belle del mondo, questa meraviglia è oggi chiusa in seguito allo smottamento del colle di Tenda dello scorso anno. A febbraio è risultata in vetta alla classifica del censimento dei “Luoghi del cuore” promosso dal FAI - Fondo Ambiente Italiano. Chissà che questo sentimento non venga presto recepito dal governo!Save Italy
Un capolavoro
di ingegneria
immerso nel paesaggio
di Leonardo Piccinini