amore

1895
olio su tela
cm 60 x 44 Vienna,
Historisches Museum der Stadt 

il dipinto Amore, come Favola o Idillio, è tratto dai disegni ideati da Klimt per Allegorie ed Emblemi. Il programma editoriale prevedeva l’illustrazione di tutto ciò che suscita nell’uomo felicità e piacere, come l’amore, la musica e la danza. I due giovani amanti sono figure contemporanee, vestite secondo la moda di quegli anni, senza riferimenti allegorici o al passato. Nulla resiste al sublime incantesimo dell’amore dichiaratosi eterno. Eppure anche la passione deve fare i conti con il trascorrere delle stagioni. I fiori appassiscono, i petali cadono, la bellezza ha vita breve, le carezze sono effimere. Nell’immagine lei si abbandona all’abbraccio dell’uomo seduttore e si lascia travolgere in un giro di valzer senza nulla dubitare o temere. L’atmosfera è teatrale per la presenza delle figure che “recitano” in primo piano mentre sullo sfondo appaiono, quasi minacciose e spettrali, figure femminili che simboleggiano le varie età della vita; una messa in scena con chiari elementi che risentono della lezione di Franz von Stuck, di cui Klimt era un grande ammiratore, ma anche di Fernand Khnopff per la resa sfumata e misteriosa dei personaggi e all’arte orientale. Ne è prova il carattere decorativo delle due bande laterali in cui l’oro fa da piano di rappresentazione a tralci di rose che alludono al contenuto sentimentale dell’opera. Siamo agli albori della pittura allegorica così peculiare di Klimt in cui le più raffinate immagini veicolano profonde riflessioni morali. Quadri che potevano soddisfare i nuovi circoli culturali viennesi, in cui letteratura, musica, filosofia e scienza, concorrevano alla percezione dell’esistenza di un mondo di oscure forze e relazioni sotto la superficie del reale, al di là del bene e del male. Infine si manifesta quel rapporto particolare tra cornice e scena centrale, già sperimentato nel Ritratto del pianista Joseph Pembauer (1890), e che sarà poi ripreso in anni successivi specie per Nuda Veritas (1899). La dialettica tra naturalismo e stilizzazione, immagine nell’immagine, si trova anche in altri artisti contemporanei quali Jan Toorop e Max Klinger, soprattutto nei fogli ad acquatinta per la Morte del 1895 dove compaiono il motivo delle teste aleggianti che Klimt riprenderà anche nei pannelli dell’Università e nella Speranza