■ All’offerta di
una caramella o una mela i volontari nella stanza ordinata erano più propensi a scegliere il
cibo più sano.
■ Messi alla prova sulla creatività, i volontari nella stanza disordinata avevano idee migliori.
■ Davanti alla scelta di una marca famosa contro una sconosciuta, i soggetti nella stanza ordinata preferivano il prodotto più familiare, mentre gli altri quello nuovo.
Insomma il disordine ci rende più creativi, ma anche meno responsabili. Quando devi affrontare un compito stressante che richiede impegno, un ambiente disordinato può scoraggiarti.
Anche concentrarsi è più difficile nel caos. Uno studio americano del 2011 della Princeton University Neuroscience Institute ha scoperto, grazie
all’uso di risonanze, che le persone circondate da un contesto disordinato avevano più difficoltà a processare le
informazioni. Il disordine è un’informazione visiva: quando ce n’è troppo cattura la nostra attenzione distraendoci.