SPAZI VERDI L’ANTICO RIMEDIO DELLA NATURA Per chi abita in città affollate e frenetiche o lavora in contesti rumorosi, l’ambiente quotidiano rappresenta una fonte di stress. Una passeggiata nel bosco può essere una pausa da calca e rumore. Negli anni ’70 un ospedale in Pennsylvania ha scoperto che i pazienti postoperatori che stavano nelle stanze con affaccio sugli alberi erano di umore migliore, avevano meno dolore e guarivano prima che in altre. Perché? Ovunque tu viva, gli spazi verdi hanno un impatto positivo sul tuo benessere. Vicini alla natura Una passeggiata nella natura vale come attività fisica dolce e fa bene al corpo e alla mente (pp. 152-155), ma anche solo osservarla porta i suoi benefici. Ecco alcuni esempi dei suoi effetti rigeneranti: ■ , Disturbi cardiaci aggravati dallo stress, traggono benefici dall’osservare la natura. Uno studio canadese del 2015 ha rilevato che i cittadini che abitano in strade alberate guadagnano in salute l’equivalente di 20.000$. ■ I bambini vittime del o in famiglie bullismo disagiate hanno un calo del benessere dovuto allo stress ma, secondo uno studio americano del 2003, quelli che abitano in zone verdi reagiscono molto meglio. ■ Le donne con cancro al seno hanno, secondo uno studio americano del 2003, una riduzione dello stress e una maggior capacità di far fronte alla malattia dopo sessioni di due ore nella natura a cadenza settimanale. Ambienti rilassanti Una famosa terapia antistress giapponese sviluppata negli anni ’80 si basa su passeggiate guidate nella natura, le shinrinyoku o “bagni nella foresta”. Negli esperimenti condotti nel 2010, i soggetti che facevano brevi camminate tra gli alberi riscontravano benefici fisiologici, compreso un abbassamento del cortisolo. Se soffri di stress, vai nel bosco, parco o giardino più vicini: la scienza dice che fa bene. Sempre negli anni ’80, gli psicologi ambientali Rachel e Stephen Kaplan hanno sviluppato l’Attention Restoration Theory, secondo cui gli ambienti urbani mettono la nostra attenzione sotto costante stress, costringendoci a stare in allerta e concentrati su semafori, traffico, insegne luminose. Un contesto naturale è uno svago, i Kaplan lo definivano “una vaga fascinazione”, che ci ricarica. Impegno senza sforzo Ricerche recenti confermano i benefici a lungo termine della natura sulla salute mentale. Uno studio condotto a Edimburgo nel 2013 ha studiato l’elettroencefalogramma di soggetti sani: chi camminava in città mostrava stress e frustrazione, chi camminava nei parchi mostrava stati mentali simili a quelli raggiunti con la meditazione (pp. 132-135). Lo stesso effetto è stato riscontrato in uno studio americano del 2015 in cui soggetti volontari sani dovevano camminare in uno scenario naturale o una strada trafficata. Solo i primi hanno riportato una diminuzione delle preoccupazioni, che come si sa aumentano il rischio di depressione. Che sia per restare in salute o per riprendersi dai troppi stimoli, camminare nel verde rasserena la mente da un punto di vista neurologico. I SUONI DELLA NATURA Nel 2013, la psicologa Matilda Annerstedt ha sottoposto alcuni volontari a un colloquio molto stressante, per poi farli recuperare in uno dei tre modi seguenti: una stanza vuota, una stanza con proiettato un bosco “virtuale” silenzioso o una stanza con un bosco virtuale e i suoi suoni. Chi sentiva anche i suoni tornava a livelli di cortisolo e a un battito cardiaco regolari in tempi brevi. Se non puoi camminare nel bosco, ascoltare a occhi chiusi la registrazione di “suoni naturali” può essere un buon compromesso. CAMMINATA A TEMA Uno studio americano del 2015 pubblicato sul Journal of Holistic Nursing ha rilevato che gli adulti stressati trovano maggior benessere dopo passeggiate meditative in giardini ornamentali, riflettendo ogni volta su temi positivi in specifici punti del cammino. Quando vai a fare due passi nel parco potresti riflettere su uno di questi temi: