2.5 Riabilitazione vestibolare

Come si è visto in precedenza, il sistema vestibolare è in grado di adattarsi a deficienze recettoriali grazie ai cosiddetti fenomeni di compenso. Anche i disturbi di equilibrio e la vertigine di origine centrale possono essere modificati dai fenomeni di compenso, in misura variabile secondo il meccanismo eziopatogenetico che li ha determinati. Questi fenomeni possono essere facilitati dalla riabilitazione. La finalità della riabilitazione di una sindrome vestibolare, periferica o centrale, pertanto non è terapeutica, ma quella di ripristinare le funzioni alterate per migliorare la qualità di vita. L’indicazione generale ad una riabilitazione è nella persistenza di sintomi da lesioni stabilizzate del sistema vestibolare (periferico o centrale), di solito sostenuta da una scadente integrazione visivo-vestibolare-propriocettiva e da disordini motori associati.

Una riabilitazione è controindicata nei casi con patologie in rapida evoluzione, e nei casi in cui è prevedibile un insuccesso, come nei soggetti con sindromi neuro-psichiche e con patologie evolutive del sistema nervoso centrale, o soggetti del tutto privi di motivazione. Sommariamente, la riabilitazione vestibolare può essere diretta a potenziare le seguenti funzioni:

1) Abitudine: attraverso la reiterazione di movimenti o posizioni correlati con la vertigine.

2) Controllo posturale: correggere le asimmetrie posturali, aumentare la mobilità attorno al baricentro, favorire l’interazione visivo-propriocettiva (marcia accidentata ad occhi aperti e chiusi).

3) Interazione visuo-vestibolare: inseguimento ripetuto di mire visive stazionarie o in movimento, stimolazioni otticocinetiche, esercizi di rifissazione visiva.

4) Attività fisica generale: in base ad età, motivazioni, concomitanti patologie.


I piani di riabilitazione devono essere individualizzati e programmati dopo un accurato studio del paziente circa le sue attitudini motorie, posturali e visive. Tipicamente i soggetti giovani hanno un beneficio dalla riabilitazione più pronto e consistente che i soggetti anziani. Questi ultimi infatti possono avere rallentati i meccanismi di plasticità e meno efficienti i meccanismi di sostituzione.

In popolazioni miste affette da disordini vestibolari periferici e centrali, e sottoposte a programmi di riabilitazione vestibolare si riportano percentuali di miglioramento a lungo termine nell’ordine dell’80%. Va tuttavia considerato che tale percentuale include molti casi in cui i disturbi tendono spontaneamente a recedere, indipendentemente dalla riabilitazione.

Uno dei fattori che più frequentemente ostacolano il buon esito della riabilitazione è l’assunzione di farmaci del sistema nervoso centrale (Tab. XII).


Farmaci/sostanze

Alterazione

psico-motoria

Rischio cadute

Effetto vestibolare avverso

Benzodiazepine

+++

+++

Ritardo di compenso

Antidepressivi

++

++

Induce s. vestib. centrale

Antipsicotici

+++

+(?)

Ritardo di compenso

Anti-ipertensivi

++(?)   

Alcool

+++

+++

Induce s. vestib. centrale

Anti-istaminici

+

(sonnolenza)

Ritardo di compenso

Tab. XII.