3.6 Afasie

Definizione ed eziopatogenesi

L’afasia è un disturbo della comprensione e/o della produzione del linguaggio, causato da lesioni cerebrali che interessano le aree corticali primarie deputate al linguaggio (area di Broca e area di Wernicke), e/o le diverse aree associative che hanno ruoli in questa funzione.

Vanno invece distinti dalle afasie tutti quei disturbi della comunicazione secondari a deficit cognitivi (demenza, stato confusionale), deficit sensoriali (sordità, cecità), disturbi psichici e patologie dell’apparato muscolo-scheletrico o respiratorio (disfonia, disartria, insufficienza respiratoria grave).

In ordine di frequenza i danni cerebrali che possono causare afasia sono: infarti od emorragie cerebrali (afasia acuta); attacco ischemico transitorio (afasia transitoria); processi espansivi, generalmente neoplastici (afasia progressiva); processi degenerativi quali le atrofie cerebrali, traumi cranici con ematomi, contusioni o trombosi post-traumatica cerebrale; processi infettivi (ascesso cerebrale o encefalite); crisi epilettica parziale (brevissime afasie). Infine, anche un attacco di emicrania comitata, può manifestarsi con afasia nella sua fase prodromica.

Queste lesioni devono interessare l’emisfero dominante per il linguaggio. Nei soggetti destrimani è quasi sempre l’emisfero sinistro, mentre nei mancini è l’emisfero destro per il 60% dei casi, oppure l’emisfero sinistro od entrambi nel restante 40%.


Classificazione e quadro clinico

Geschwind ha proposto una prima suddivisione delle afasie, basata sulla fluenza dell’eloquio.

Nelle afasie fluenti l’eloquio è relativamente produttivo, (una ventina di parole al minuto) con una prosodia conservata, ma con la presenza di molte parole inappropriate, prive di nesso o con frequenti perifrasi. Le frasi, spesso lunghe, non seguono le regole sintattiche. Questi pazienti non sembrano rendersi conto dei propri deficit. Le afasie fluenti sono causate da lesioni parietali o temporali dell’emisfero sinistro.

Le afasie non fluenti sono invece caratterizzate da una scarsa produzione verbale spontanea. Le frasi sono molto brevi, composte da 2-3 elementi, pochi verbi spesso non coniugati, stereotipie. La prosodia è marcatamente alterata e lo stile è telegrafico, ovvero senza articoli, preposizioni e pronomi. I pazienti si accorgono della difficoltà nel parlare e si scoraggiano. Le afasie non fluenti sono causate da lesioni frontali dell’emisfero sinistro.

La classificazione tradizionale delle afasie comprende: afasia globale, afasia di Broca, afasia di Wernicke, afasia transcorticale, afasia di conduzione ed afasia anomica.

L’afasia globale è una grave afasia non fluente, causata in genere da ampie lesioni dell’emisfero sinistro e caratterizzata da deficit della produzione, comprensione ed elaborazione del linguaggio.

L’afasia di Broca è un’afasia non fluente causata da lesioni corticali dell’area di Broca e una parte del territorio dell’arteria silviana, ma anche da lesioni sottocorticali che interessano il putamen o la capsula interna. Sono presenti errori grammaticali, mancano articoli e preposizioni, frequenti sono le parafasie. In genere la comprensione è meno danneggiata della produzione. Il paziente è consapevole del problema e va facilmente incontro a depressione.

L’afasia di Wernicke, o afasia recettiva è un’afasia fluente causata da una lesione corticale dell’area di Wernicke, o della corteccia uditiva associativa. La comprensione è gravemente compromessa, mentre è mantenuta la capacità di elaborare il discorso, l’eloquio è ricco di circonlocuzioni con neologismi. Il paziente non ha la consapevolezza del suo disturbo.

L’afasia transcorticale è una forma più rara, che comprende a sua volta tre tipi diversi: sensoriale, motoria e mista.

L’afasia di conduzione si caratterizza per una grave difficoltà nella ripetizione e per le frequenti parafasie. Nell’afasia anomica i pazienti hanno grande difficoltà nel trovare le parole esatte, pur riuscendo a ripeterle su imitazione.

La dimenticanza delle parole nel paziente afasico segue un ordine ben preciso: dapprima i nomi propri, poi i nomi comuni, seguono gli aggettivi e infine i verbi e le preposizioni. Le capacità linguistiche possono ripristinarsi per l’intervento di aree cerebrali adiacenti od interconnesse. Il ripristino parziale o completo è più frequente nei bambini e nei soggetti giovani per effetto di una più spiccata neuroplasticità cerebrale. Tuttavia, l’impiego di test sensibili può svelare la persistenza di disturbi significativi, anche dopo un’apparente completa regressione dell’afasia iniziale.

Va inoltre ricordato che l’afasia può manifestarsi anche nel linguaggio scritto, sia nella scrittura (agrafia) sia nella lettura (alessia), nel calcolo (acalculia) e nel riconoscimento di segni, forme e colori.