1.3.1 Raccolta dei dati anamnestici - Esame obiettivo
1.3.1.1 Anamnesi
Il motivo della visita, cioè la ragione per cui il paziente è stato inviato allo specialista (ipoacusia, acufeni, vertigini, otalgia...), può essere l’inizio del colloquio con il paziente, ma non si deve limitare a questo perché potrebbe essere riduttivo o fuorviante per arrivare ad una diagnosi. Spesso infatti i pazienti tendono a considerare lo specialista solo come il medico di quel particolare organo/funzione e quindi non interessato ad eventuali altre patologie o sintomi concomitanti.
Non ci soffermeremo qui sull’importanza dell’anamnesi familiare, non solo per le patologie strettamente ereditarie, ma anche per quelle dismetaboliche, vascolari (ecc.) o di quella fisiologica/sociale (età, sesso, nazionalità, occupazione usi e costumi particolari – tabagismo, uso di alcool e droghe, caccia... – ecc.) e patologica remota (malattie durante la gravidanza, modalità del parto, allergie, farmaci di uso abituale – in particolare diuretici, antibiotici, analgesici/antiinfiammatori, contraccettivi... – ecc.).
Per quanto riguarda quella patologica recente, rimandiamo ai vari capitoli (patologia otologica, ipoacusie genetiche, tecnopaie, patologie vestibolari...).
In ogni caso è importante: determinare la sede, la periodicità, la durata, la gravità, le caratteristiche, i fattori esacerbanti o di remissione, se vi sono stati episodi precedenti; se vi sono stati traumi, pregressi interventi chirurgici e ovviamente la terapia seguita fino al momento della visita e i suoi effetti. Ricordiamo qui solo i principali sintomi:
Segni otologici
– otodinia/otalgia
– otorrea
– otorragia
– prurito
– sensazione di orecchio chiuso
– (vertigine)
– (paralisi del facciale)
– (cefalea).
Segni uditivi
– ipoacusia
– acufeni
– earfulness (sensazione di orecchio pieno)
– recruitment
– diplacusia
– iperacusia.
Segni vestibolari
– vertigine
– disorientamento spaziale
– ridotto controllo motorio
– disequilibrio/instabilità
– insicurezza
– ansietà/panico/paura/fatica.