Il termine risk assessment riassume in letteratura un concetto estremamente complesso ossia la valutazione del rischio di recidiva. Quando i media divulgano, spesso con grande enfasi, le violenze e gli abusi in ambito sessuale, per sentire comune gli unici strumenti di difesa funzionali ad arginare il crimine, i danni e le conseguenti sofferenze sembrano essere la carcerazione o addirittura la castrazione chimica. Gli aggressori sessuali sono percepiti come individui che, in virtù delle loro azioni antisociali hanno perso il diritto di essere considerati parte della comunità . A ragione di ciò, l’idea di fornire una possibilità di riabilitazione agli aggressori sessuali e cioè qualcosa che ha in sè valore, in genere non risulta accettabile per la sensibilità comune e politica. L’unica spesa tollerabile, oltre la carcerazione, è la cancellazione della sessualità dell’aggressore. In realtà questo aggressivo nichilismo terapeutico è sorretto dall’errata convinzione che per tali persone non esistano trattamenti efficaci e non sia possibile stilare valutazioni rispetto alla probabilità di recidiva. Tutto ciò costituisce un pregiudizio che ignora i recenti progressi della ricerca e ostacola le sue applicazioni clinico-terapeutiche. Quando si parla di fattori di rischio, si fa riferimento ad eventi o condizioni associate ad un incremento della probabilità di manifestazioni antisociali o delinquenziali che influenzano l’onset o insorgenza antisociale, la frequenza, la prevalenza, la persistenza e la durata di una carriera criminale. Tali fattori, possono strutturare processi psicologici e comportamentali i cui effetti possono manifestarsi in un arco di tempo differente a seconda delle persone, del periodo dello sviluppo e del contesto.
Bisogna altresì sottolineare, che non tutti i fattori operano simultaneamente e nello stesso modo, si parla infatti di rischio differenziale, dove, per esempio, alcuni fattori potrebbero essere associati all’onset o insorgenza antisociale, altri incidere sull’escalation, altri potrebbero aggravare il pattern comportamentale, altri ancora, invece, influire su discontinuità e desistenza.
La gestione del rischio di recidiva è un aspetto primario di attenzione per tutti coloro che si occupano di aggressori sessuali. Tuttavia per gestire il rischio occorre prima misurarlo (risk assessment). Lo scopo del risk assessment, quindi, è quello di strutturare un’adeguata valutazione rispetto alla probabilità e al grado di violenza che un individuo potrebbe mettere in atto, identificando, altresì, cos’è necessario fare per prevenire il verificarsi della violenza stessa. È stato concettualizzato che la dimensione del rischio è costituita da 3 ordini di fattori che non hanno sempre un impatto immediato e apparente, ma la loro influenza, può emergere con il passare del tempo. I fattori di rischio possono essere così classificati:
- Fattori statici
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Fattori dinamico-stabili
- Fattori dinamico-acuti (Hanson, Harris 2000a)