INTERMEZZO

LETTURA DELLA SENTENZA   


Razionale

I colloqui individuali e la lettura della sentenza costituiscono la base su cui aprire riflessioni e definire obiettivi di lavoro in merito al percorso da intraprendere nel secondo blocco di trattamento.

Il secondo blocco pertanto ha come obiettivo principale quello di rivedere aspetti di sé e del proprio contesto che espongono il detenuto ad un maggior rischio di recidiva.

Il programma è caratterizzato da una maggiore personalizzazione dell’intervento, sempre all’interno di un contesto di gruppo, in modo da facilitare la comprensione reciproca delle dinamiche.


Il gruppo potrebbe cambiare di composizione, poichè alcuni detenuti potrebbero avere bisogno di ripetere il secondo blocco. Pertanto, inizialmente, dovrà essere dedicato del tempo per la ridefinizione delle dinamiche di gruppo e per la creazione di un adeguato clima di lavoro.

I facilitatori, nella fase iniziale, sono chiamati a sottolineare l’importanza del rispetto dei tempi del cambiamento di ognuno, per evitare che si crei l’effetto “ripetente”.


Lo staff, grazie all’assessment iniziale e all’acquisita conoscenza dei soggetti, proporrà attraverso i facilitatori eventuali integrazioni al trattamento di gruppo, che si potranno concretizzare in colloqui individuali di supporto.


Il secondo blocco è anche il contesto per proporre al gruppo un trattamento mirato all’elaborazione di esperienze traumatiche subite, che spesso sono alla base del comportamento d’abuso.


Obiettivo principale

Creare un momento di condivisione ed analisi rispetto a quanto la persona in trattamento ha descritto del reato e quanto è sancito in sentenza 


Ulteriori obiettivi

  • Maggiore presa di coscienza sulle eventuali distorsioni cognitive che potrebbero portare la persona a minimizzare quanto a lui ascritto o ad omettere fatti ed accadimenti.

Tempo richiesto

60 minuti di colloquio individuale, ripetibile in caso di necessità o per esigenze di trattamento 


Materiali

  • Sentenza
  • Scheda della sentenza per il confronto tra il dettato del testo e quanto riportato dalla persona 


Metodo

Colloquio clinico. Nel corso del colloquio sarà compilata una scheda in cui saranno registrate  le  eventuali discordanze e le distorsioni cognitive messe in atto. Tale scheda sarà fotocopiata ed una copia sarà lasciata al partecipante in modo che possa utilizzarla per le sue riflessioni. 


Note per i facilitatori

  • Attenzione al mantenimento di un piano relazionale costante di natura cooperativa e non giudicante volto all'individuazione delle difficoltà narrative ed emotive della persona, piuttosto che adottare un atteggiamento inquirente sul perché fatti o porzioni di essi non siano stati presentati in un contesto di gruppo

  • Prevedere un momento antecedente, nel quale si comunica alla persona la necessità di leggere insieme la sentenza, in un colloquio individuale, per confrontarsi e condividerne i passaggi 

  • Presenza di note e appunti sui momenti nei quali la persona ha descritto il proprio fatto di reato per osservarne similarità e differenze rispetto a quanto riportato in sentenza