Il Social Skill Training in carcere Il viene introdotto in ambito carcerario per la sua funzione primaria di riadattamento e insegnamento delle competenze sociali, che risultano spesso carenti nella popolazione detenuta. In particolare, gli autori di reati sessuali evidenziano deficit significativi in ambiti come l’assertività e le relazioni interpersonali, elementi fondamentali per la riabilitazione e il reinserimento sociale. La letteratura sottolinea che le difficoltà sociali e lo stigma associato a questa categoria di detenuti rappresentano barriere critiche per l’adattamento post-detenzione, rendendo essenziale un intervento mirato su questi aspetti (Grubin & Madsen, 2006). È dimostrato che i detenuti che partecipano a programmi di istruzione e trattamento, finalizzati alla riduzione del rischio di recidiva, sviluppano maggiore facilità nel reinserimento comunitario (Haer, 1995). Tali programmi si basano su un approccio integrato, comprendente: social skills training il training delle abilità sociali (SST); l’apprendimento di competenze lavorative per favorire l’integrazione; interventi specifici mirati alla riduzione della recidiva. Il lavoro sulle abilità sociali si ispira alle teorie dell’apprendimento sociale di Bandura, secondo cui l’acquisizione di competenze pratiche avviene attraverso il positivo e la pratica. Durante il SST, i partecipanti imparano a riconoscere e gestire i propri comportamenti disfunzionali, sviluppando empatia e una maggiore consapevolezza emotiva. Questo processo facilita la costruzione di atteggiamenti più funzionali e collaborativi/propositivi, promuovendo una riduzione del rischio di recidiva e un miglior adattamento futuro (Bandura, 1991). Inoltre, il lavoro di gruppo, modalità prevalente nel SST, si rivela particolarmente efficace. Permette di ottimizzare il rapporto costi-benefici e consente di osservare in tempo reale le interazioni tra i partecipanti, fornendo riscontri personalizzati. Il contesto gruppale favorisce anche il sociale, poiché i detenuti possono identificarsi con i pari che mostrano abilità positive e imparare da essi. La coesione di gruppo genera supporto reciproco, incentivando la pratica delle abilità acquisite sia all’interno che all’esterno del carcere. Questo approccio migliora la generalizzazione delle competenze nella vita reale, ampliando le possibilità di reinserimento e riducendo le difficoltà legate allo stigma (Klitz, 2010). Studi recenti confermano l’efficacia del SST non solo nel miglioramento delle competenze sociali, ma anche nel sostegno alla motivazione e alla determinazione necessarie per affrontare le sfide del reinserimento post-detenzione. In particolare, ricerche più recenti suggeriscono che interventi basati sul modello , integrati con il SST, rappresentano una combinazione strategica per ridurre i tassi di recidiva e favorire una reintegrazione sostenibile nella comunità (Lutz et al., 2022). modeling, il feedback modeling Risk-Need-Responsivity (RNR)