Esperienze internazionali sull’utilizzo del in ambito penitenziario Social Skill Training Negli ultimi anni, numerosi studi internazionali in ambito penitenziario si sono concentrati sull’individuazione delle strategie più efficaci per ridurre il rischio di recidiva. In particolare, la letteratura americana ha segnato un netto cambiamento passando dalla mentalità del degli anni ’70, secondo cui nessun intervento era considerato utile per aiutare i soggetti devianti, al paradigma dei . Questo nuovo approccio mira a identificare e implementare interventi concreti e mirati per prevenire il rischio di recidiva. I risultati di queste ricerche, confermati anche nel contesto europeo, evidenziano che i trattamenti cognitivo-comportamentali basati sui principi di (RNR) sono i più efficaci nella riduzione della recidiva. Questo modello si fonda su tre pilastri: la valutazione del rischio individuale ( ), l’individuazione dei bisogni criminogeni e l’adeguamento degli interventi alle caratteristiche specifiche dei soggetti ( ). In tal modo, si focalizza l’attenzione sui fattori che influenzano direttamente il rischio di recidiva, escludendo quelli non correlati in modo significativo al comportamento criminale. Una revisione del 2022 evidenzia inoltre come questo approccio risulti complementare rispetto ad altri modelli, quali il Good Lives Model e il Recovery Model, che mirano a supportare i detenuti nella costruzione di una vita significativa e nella gestione di disturbi psichiatrici In particolare, Andrews e Bonta (1994) hanno sottolineato il ruolo cruciale delle abilità sociali (social skills) nell’insorgenza e nel mantenimento delle carriere criminali. Sviluppare tali abilità, in linea con il modello RNR, si è dimostrato un intervento altamente efficace per ridurre la recidiva. Studi condotti in diversi contesti internazionali, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Svezia, Iran e Cina, confermano l’efficacia di programmi mirati allo sviluppo delle social skills, anche attraverso metodologie differenti (Bourke & Van Hasselt, 2001; Koehler, Lösel, Akoensi, & Humphreys, 2013; Pettit & Kroth, 2011; Hashemi, Ahmadi & Koushesh, 2014; Zhang & Zhang, 2016). Il (SST) si distingue per la sua flessibilità, consentendo un adattamento ai diversi contesti trattamentali. Sebbene la metodologia vari a seconda del programma, il role-playing rappresenta una delle tecniche principali, integrata da esercizi di rinforzo volti a consolidare le competenze apprese. Le abilità sociali sviluppate possono includere aspetti relazionali e di coppia, comunicazione verbale e non verbale, competenze lavorative e assertività. “nothing works” “what works” Risk-Need-Responsivity Risk (Need) Responsivity social skills training Nei Paesi più avanzati nel trattamento delle persone detenute, come Canada e Regno Unito, l’insegnamento delle social skills è una componente fondamentale nei programmi di reinserimento sociale e riabilitazione. Tali programmi sono applicati trasversalmente, indipendentemente da genere, età o tipologia di reato (Robinson, 1995; Hanson et al., 2002; Koehler et al., 2013).