Metodologia dell’intervento in carcere La metodologia qui proposta per interventi di in carcere è il risultato di 15 anni di lavoro presso la Casa Circondariale di Vercelli e si dimostra flessibile per adattarsi alle esigenze del trattamento e dell’ambiente in cui viene utilizzata, eventualmente variando il numero e la frequenza degli incontri. Nell’adattare le metodologie di Bellack all’ambito carcerario, è stato necessario modificare alcune caratteristiche dei gruppi di lavoro. In particolare, si è passati da una struttura aperta, in cui i partecipanti possono entrare e uscire liberamente, a gruppi chiusi, dove i membri restano gli stessi per tutta la durata del ciclo. Questa scelta, oltre a garantire maggiore stabilità, favorisce la costruzione di relazioni significative tra i partecipanti, elemento cruciale per il successo del percorso riabilitativo. Tuttavia, in caso di abbandono o assenze ripetute, i posti lasciati liberi non vengono riassegnati; qualora il partecipante assente desideri rientrare, può essere reintegrato, a condizione che ciò avvenga prima della conclusione del ciclo. Studi recenti sottolineano come i gruppi chiusi migliorino la coesione interna e favoriscano un apprendimento più profondo delle competenze sociali e relazionali, fondamentali per il reinserimento sociale e lavorativo post-detenzione. Inoltre, interventi educativi mirati, come quelli promossi dal progetto europeo CUP, dimostrano che approcci strutturati e adattati al contesto carcerario possono ridurre significativamente il rischio di recidiva, aiutando i detenuti a sviluppare competenze utili per la vita quotidiana e professionale (CUP Project, 2023; Benelli, 2008). social skill training La procedura per l’avvio del Gruppo di Abilità sociali include: : strutturato in colloqui conoscitivi e una batteria di test in grado di valutare il rischio di recidiva statico e dinamico. A discrezione degli operatori decidere di effettuarlo prima del Gruppo Abilità Sociali o al termine dello stesso e prima del Gruppo di Trattamento, una volta acquisite maggiori informazioni sulla base di una prima osservazione clinica del soggetto nei contesti di gruppo. Per approfondimenti, si rimanda al manuale dell’assessment. Assessment iniziale : i gruppi vengono composti dall’equipe di trattamento e prevedono l’inclusione da 4 a 8 membri. La diversità all’interno del gruppo è considerata un punto di forza per favorire riflessioni e apprendimento, per questa ragione, per la costruzione dei gruppi di lavoro, si prendono in considerazione le caratteristiche personali degli utenti coinvolti emerse durante la fase di assessment. Sono pochi i fattori che possono determinare la mancata inclusione all’interno del gruppo. Tra questi possiamo annoverare difficoltà di comunicazione dettate dalla scarsa conoscenza della lingua italiana, gravi compromissioni delle funzioni cognitive o un grave scompenso psichiatrico. Strutturazione dei gruppi : gli incontri si svolgono con regolarità e setting fisso, incoraggiando eterogeneità e rispetto della privacy. Quest’ultimo concetto diventa fondamentale in un contesto in cui é più facile la fuga di informazioni. I soggetti vanno rassicurati sulla riservatezza dei contenuti condivisi all’interno del gruppo. Il lavoro si articola anche grazie a rinforzi positivi finalizzati a sviluppare abilità sociali specifiche attraverso “passi” chiari e graduali. Lavoro in gruppo role-playing e Il gruppo prevede la conduzione da parte di una coppia terapeutica, adeguatamente formata, come da protocollo di intervento del Recentemente si è scelto di introdurre il ruolo di verbalista, ovvero un osservatore delle dinamiche di gruppo e degli schemi comportamentali ed emotivi che si giocano tra i partecipanti. Social Skill Training. I detenuti avranno l’opportunità di partecipare a più cicli di lavoro, qualora dimostrino motivazione personale o vengano incentivati su consiglio degli psicologi. Per alcuni individui, infatti, un singolo ciclo potrebbe non essere sufficiente per apprendere e consolidare le abilità sociali. Inoltre, la presenza di partecipanti già esperti nel può rappresentare un vantaggio, facilitando l’integrazione e il coinvolgimento dei nuovi membri. La partecipazione è assolutamente volontaria, e ogni ciclo rappresenta un percorso autonomo. Una volta strutturato il gruppo e stabilita la frequenza, il lavoro può avere inizio. Ogni abilità viene suddivisa in una serie di “passi”, ossia micro-obiettivi che, concatenati, consentono di mettere in pratica comportamenti più complessi. Questo approccio permette di fissare obiettivi raggiungibili nel breve termine, aumentando la motivazione dei partecipanti e il senso di autoefficacia, facilitando al contempo il raggiungimento del risultato finale. role-playing