Capitolo 23
Il nostro Iceberg e i 95 inquilini del piano di sotto

A

desso sempre parlando di trappole, ne vediamo alcune che sono dei veri e propri freni nascosti. Sono autosabotaggi così subdoli da sembrare completamente scollegati dal raggiungimento dei nostri obiettivi, e invece sono tra i peggiori ostacoli al loro raggiungimento. 

Per spiegarti come funzionano e dove si nascondono ti do alcune basi di psicologia, molto elementari. Immagina un iceberg, come tutti gli iceberg ha una parte emersa, sopra il livello dell’acqua, e una parte sommersa che non si vede. La parte sommersa è sempre più grande di quella emersa. Considera che la parte visibile rappresenta la tua parte conscia mentre la parte sommersa rappresenta l’inconscio. Ora, cosa contiene la parte conscia? I pensieri che facciamo consciamente, la parte logica, la capacità di esprimerci, muoverci e altre cosine. Nella parte inconscia c’è il resto: ci sono tutte le cose automatiche che facciamo senza pensare (è da qui che comandiamo il respiro e il battito cardiaco, per esempio) ci sono le emozioni, tutto ciò che logicamente non riusciamo a spiegare, c’è la memoria di tutto ciò che “non ci serve ricordare continuamente”. Bene, non me ne vogliano gli psicologi per questa grossolana divisione ed estrema semplificazione, dovuta all’obiettivo del testo. A questo punto, sempre a quello che chiamo “il piano di sotto” troviamo le credenze, le nostre amatissime credenze. Adesso torna a pensare all’iceberg che galleggia nel mare. Pensa a voler andare verso nord, ti metti a remare con tutte le tue forze per andare a Nord. Remi così forte da andare anche controvento se necessario. Come pensi che andrebbe a finire se, al piano di sotto, ci fossero delle correnti che spingono verso Sud? Male, vero? Ecco, se consideriamo che la parte conscia è all’incirca il 5%, e la non conscia è il 95%, sarebbe come giocare in 5 contro 95 al tiro alla fune. Se siamo fortunati e remiamo tutti nella stessa direzione, vogliamo fare goal nella stessa porta, andremo molto veloci e con poca fatica, altrimenti i 5 del piano di sopra non hanno scampo. Se gli inquilini del piano di sotto vogliono andare a Sud, tutto l’iceberg arriverà a sud, indipendentemente da quanta fatica possiamo fare noi 5 del piano di sopra. Non c’è proprio partita. 


Detto questo, non preoccuparti, si risolve tutto. Gli inquilini del piano di sotto vogliono andare nella direzione che è più giusta per noi, secondo loro, secondo quello che hanno imparato, sentito, risentito. Ci vogliono proteggere. Per questo motivo sono loro che “posseggono/gestiscono” le nostre credenze. 

Come abbiamo visto prima (come modificare le credenze) c’è quindi un modo per comunicare con questi inquilini per fare in modo che vadano dove vogliamo andare noi, in modo da essere un team di 100 che giocano la stessa partita, che corrono nella stessa direzione. La difficoltà più grande è capire cosa questi inquilini hanno imparato nel corso degli anni, e cosa hanno frainteso, in modo da modificare le credenze e i comportamenti che non ci servono e dar loro credenze comportamenti che ci aiutino. Ricordi che le abitudini sono cose automatiche? Che le facciamo senza rendercene conto? Bene, pensa a quando hai imparato ad andare in bici, o a guidare. All’inizio era tutto nuovo, tutto complicato, dovevi pensare a tante cose assieme: luci, freccia a sinistra, controllare lo specchietto, mettere la prima (o la leva del cambio automatico sulla D di Drive) frizione, gas e via. Una volta ripetuta questa combinazione di azioni, ormai ti viene tutto in automatico e a volte non ricordi nemmeno che percorso hai fatto per arrivare a casa. Giusto? Questo succede perché il guidare (tutto l’insieme di azioni) inizialmente era una cosa a cui dovevi dedicare la tua attenzione conscia. Una volta diventata un’abitudine è “passata” sotto il controllo dell’inconscio. Significa che non siamo consci quando guidiamo? In un certo senso sì, e comunque possiamo riprendere il controllo conscio tutte le volte che succede un imprevisto, l’auto davanti a noi frena bruscamente, attraversa un pedone ecc. Come respirare: se non ci pensi va in automatico. Se ci vuoi pensare e regolare il respiro lo fai subito. 

Perché questa spiegazione su conscio e inconscio? Perché ora andremo a scovare abitudini e/o altre credenze che possono nascondersi al piano di sotto e che rischiano di sabotare ogni nostro sforzo.