PONTE
PER GENITORI

BONUS GENITORI: Questo capitolo lo dedico a te, genitore, madre o padre, che devi accompagnare tua figlia o tuo figlio in questo periodo importante della sua vita. Sono genitore anche io, anche se un tipo di genitore un po’ “anomalo”. Sono quel genitore che ha cresciuto i figli di un altro, e che li considera anche suoi figli, nonostante non ci sia né un cognome, né un documento, né un filamento di DNA a confermarlo. I miei figli si chiamano Lenka e Martin, vivono in Rep. Ceca. Ho vissuto con loro e la madre Nadia fino a pochi mesi fa: dieci lunghi bellissimi anni in cui li ho visti crescere e passare dal tenermi la mano per attraversare la strada, al chiedermi di fargli guidare la macchina. Ti spiego questo in anticipo per farti capire che tipo di esperienza ho. Dovermene andare e lasciarli è stata la decisione più difficile che abbia mai preso. La più difficile e la più sofferta. Comunque sia andata poi la storia con Nadia, continuo a considerarli i miei figli. Non so se tu abbia letto il resto del libro, comunque in sintesi ho consigliato a tua figlia/o di sognare in grande, impegnarsi per realizzare i suoi sogni, e di avere la pazienza necessaria per arrivare ai risultati che vuole. Gli ho anche consigliato di capire quali sono i suoi talenti e seguirli. Una cosa importante, gli ho detto di chiederti consiglio e di prendere le sue decisioni da sola, da solo. Spero tu voglia continuare a leggere, e cercherò di essere il più conciso possibile per farti capire ogni consiglio che ho dato e quale è, secondo me, la responsabilità di noi genitori. Il metodo che ho insegnato a tuo/a figlio/a, per prendere decisioni importanti come scegliere se e quale università frequentare, si chiama metodo PONTE. È un insieme di strategie, modi di pensare che lo/la aiuteranno a prendere decisioni più consapevoli. Consapevoli di cosa? Di tutte le opportunità che ci sono, di cosa l’aspetta se segue o non segue i suoi sogni, del fatto che noi genitori, per quanto vogliamo solo il meglio per i nostri figli, comunque abbiamo in mente la NOSTRA definizione di cosa sia o non sia giusto, buono o non buono, meglio o peggio per loro. Non ci possiamo fare molto. Io stesso, nonostante studi questi meccanismi da una vita, ho difficoltà a essere obiettivo quando si tratta dei miei figli. Per questo ho accettato subito quando mia figlia mi ha detto di voler andare da una coach (life coach specializzata in teenager). Subito al volo! Perché solo una persona esterna può coacchiare al meglio. Io sarei troppo vicino alla situazione, troppo dentro. Ho troppi “pregiudizi”, mi sono fatto troppe idee giuste o sbagliate su mia figlia, sui suoi talenti, sul suo potenziale, su quello che – ripeto – sarebbe giusto o sbagliato per lei. Quindi veniamo a noi: perché noi genitori non riusciamo a vedere il futuro dei nostri figli con l’atteggiamento giusto? Perché l’atteggiamento giusto è con distacco e oggettività, senza emozioni. Capirai che è praticamente impossibile. Inoltre ognuno guarda attraverso i propri occhi e i propri occhiali. Io vorrei che mia figlia facesse più sport perché io faccio sport? Peggio, perché io non ne faccio quanto vorrei. Vorrei che mio figlio imparasse a montare video. Perché? Perché ne ho bisogno, credo che gli piacerebbe visto che gli piace stare davanti al pc, e, lo ammetto, perché mi piacerebbe avere un “pretesto in più” per passare del tempo assieme, soprattutto adesso che siamo lontani. Vedi che sono tutti motivi strettamente egoistici da parte mia? Sono i miei figli, i miei occhi e mi miei occhiali. Qual è la differenza tra i miei occhi e i miei occhiali? Beh, i miei occhi rappresentano la mia vita, le mie abitudini, le cose che faccio. I miei occhiali possiamo intenderli come le mie convinzioni, quindi le cose che secondo me sono vere, le mie credenze, e soprattutto i miei valori. Abbiamo molti “filtri” nostri, per ognuno diversi, che ci fanno vedere la realtà in un modo piuttosto che in un altro. Rosa piuttosto che blu e così via. Quindi, se ti va, posso guidarti in un breve percorso di riflessione per aiutarti a dare il meglio come consigliere per i tuoi figli. Non voglio certo insegnarti come fare il genitore. Sicuramente posso darti spunti interessanti sui quali riflettere, per aiutare e consigliare al meglio tua figlia o tuo figlio. Bene, se stai leggendo significa che vuoi metterti in gioco. Eccomi subito al punto, al Metodo Ponte.