PARTE PRIMA - BREVE STORIA DELLA DANZA DALL'ANTICHITÀ ALL'INIZIO DEL XIX SECOLO

CAPITOLO 7
L’EVOLUZIONE DELLA MUSICA STRUMENTALE E L’EDITORIA MUSICALE

7.1 Lo sviluppo della musica strumentale e della stampa musicale

Nel secondo Cinquecento la storia della danza si intreccia con l’evoluzione della musica strumentale. La necessità di comporre testi destinati al ballo, infatti, offre ai compositori lo spunto per la realizzazione di un’impalcatura ritmica in un’epoca in cui, non esistendo ancora il “metronomo”, si misurava il “tactus” dalla pulsazione cardiaca. Tersichore, una raccolta del compositore Michael Praetorius, figura fondamentale per il passaggio dal Rinascimento al Barocco oltre che uno dei principali esponenti del rinascimento musicale tedesco, testimonia l’influenza che le danze in voga in quel periodo esercitavano anche sui compositori che si dedicavano prevalentemente alla musica sacra. Tersicore contiene 312 brevi testi di musiche e canti per la danza, offrendo una panoramica delle danze di intrattenimento in voga in Francia al tempo dell’autore. 


Allo sviluppo della musica, e quindi della musica per danza, nel Rinascimento europeo contribuì anche la vasta produzione editoriale che seguì l’invenzione della stampa a caratteri mobili. Nel 1501 a Venezia fu pubblicata la prima raccolta di musica a stampa realizzata con caratteri mobili, l’antologia dal titolo Harmonicae Musices Odhecaton, comprendente 96 chansons polifoniche di autori franco-fiamminghi. Ma a dare una svolta alla stampa musicale fu il tipografo-editore Ottaviano Petrucci da Fossombrone (1466-1539), inventore di un sistema complesso chiamato a “triplice impressione” basato su tre fasi: nella prima fase si stampavano i righi musicali, nella seconda le note e i vari simboli musicali e nella terza le parole del testo. La difficoltà consisteva nel far combaciare perfettamente le tre parti. L’aver adattato ai testi musicali l’invenzione di Gutenberg segnò una svolta nella storia della musica e Petrucci ottenne un’esclusiva dalla Repubblica per la stampa di spartiti musicali. 


Alla stampa musicale va il merito di aver salvato dall’oblio un patrimonio di danze, per lo più anonime, legate quindi alla tradizione, che erano assai in voga nell’Europa del tempo e il cui grado di diffusione viene rivelato proprio dalla presenza di una stessa danza in più di una raccolta. In queste antologie, tra le danze tradizionali di matrice europea, ne compaiono altre i cui nomi documentano i contributi culturali che provengono dal “nuovo mondo”, che le potenze europee iniziano a colonizzare. Così accanto alle già note pavana, gagliarda, branle, fanno la loro apparizione danze dalle note esotiche come sarabanda, canario e ciaccona. 


Nella categoria degli editori occupa un posto di rilievo Pierre Attaingnant, vissuto tra il 1494 e il 1552. Dall’originaria Douai, giunse a Parigi nel 1514 per dedicarsi al commercio di libri; alla sua prima edizione Chansons nouvelles en musique à quatre partie, risalente al 1527, fece seguito un centinaio di raccolte musicali che rappresentano la quasi totalità della produzione francese della prima metà del XVI secolo. Grazie a lui si sviluppò in Francia l’impressione unica a caratteri mobili. Attaignant infatti perfezionò la tecnica inventata da Ottaviano Petrucci, riducendo notevolmente i costi per la stampa dei libri, consentendone una maggiore produzione e, di conseguenza, una più ampia diffusione. Oltre che editore Attaignant fu anche compositore di danze e chanson, tra cui il celebre turdjon, nome con cui intitolò la seconda parte della danza La Magdalena, per il carattere concitato e turbinoso. La danza ebbe un gran successo per tutto il secolo, ma conobbe una rapida decadenza all’inizio del successivo, fino alla scomparsa definitiva. 


Molte musiche per danza sono contenute nella Intabolatura de Lauto di Marc’Antonio del Piffero, pubblicata a Venezia nel 1546. Si tratta in larga parte di musiche per chiaranzana, una danza di corte simile nella struttura al più noto pass’e mezzo. 


Il fiammingo Tyelman (o Tylman) Susato (circa 1515-1566) fu, oltre che musicista, editore di musica. Attivo ad Anversa, dapprima fu trombettista, finché, nel 1543, avviò un’attività editoriale che ebbe largo sviluppo e fu continuata dopo la morte di lui dal figlio Jakob. Come editore Susato pubblicò oltre cinquanta volumi di musiche tra cui anche alcune sue composizioni; è del 1551 la celebre raccolta di danze Danseryes.