Una forma per i suoni Perché anche la musica, come tutte le altre cose, deve avere una forma, no? Lo so già cosa direte: «Ma la forma è una cosa che si può vedere con gli occhi e toccare con le mani! La musica, invece, si può solo ascoltare!». È vero. Infatti quella della musica è una forma di tipo speciale. Se voi disegnate una forma su un foglio – per esempio la forma di un cane – muovete la vostra matita da destra a sinistra, dall’alto al basso e viceversa: insomma, fate dei segni nello spazio del foglio. Se, invece, cantate una melodia, date voce a una nota dopo l’altra e quindi mettete le note una dopo l’altra nel tempo. Si può dire allora che la forma della musica non sta nello spazio, ma nel tempo, no? «Che cosa difficile!» Ma no, figuratevi. Se la capisco io! Ché papà Mozart mica mi ha fatto un gran sapientone… Pensate a questo: molte canzoni che conoscete sono composte da diverse strofe e da un ritornello. Tutte le strofe hanno la stessa musica ma parole diverse, mentre il ritornello è sempre uguale, sia per le parole che per la musica. Si canta il ritornello, poi una strofa, poi di nuovo il ritornello, poi un’altra strofa e così via. Questo, ad esempio, è un modo per dare una forma alla musica!