Unit didattica 3 3.1 L orecchio musicale L orecchio musicale pu essere definito come la capacit uditiva interna basata sull immaginazione e sulla memoria. Orecchio assoluto: si basa sulla memoria permanente per l individuazione dell altezza dei suoni; consente di riconoscerne l altezza esatta con il semplice ascolto anche senza fare ricorso a un suono di riferimento. Orecchio relativo: capacit di riconoscere gli intervalli all ascolto a partire da un suono di riferimento. Ear training: esercitazioni che mirano allo sviluppo e al potenziamento dell orecchio musicale. Queste esercitazioni consistono in esercizi di crescente difficolt di riconoscimento e riproduzione di frammenti di brani musicali, sia melodici che armonici, e possono divenire nel tempo molto complesse. 3.2 La voce umana La voce e il canto vengono prodotti dall apparato respiratorio del corpo umano. I muscoli della cassa toracica, contraendosi, comprimono i polmoni e generano un flusso d aria continuo, che dai polmoni risale lungo la trachea. Fino a questo punto nessuna onda sonora ancora stata generata e il flusso d aria simile al flusso espiratorio. Verso l estremit superiore della trachea l aria si infrange contro le corde vocali, la cui forma ed apertura regolabile attraverso un complesso sistema di muscoli. A riposo, le corde vocali sono in posizione aperta , consentendo il passaggio dell aria per la respirazione mentre quando vengono tese dai muscoli si chiudono in misura variabile, restringendo il passaggio ed emettendo cos i suoni. La frequenza del suono prodotto dipende dalla frequenza di oscillazione delle corde vocali, la quale, a sua volta, dipende dalla loro tensione, dalla loro densit e dalla loro lunghezza. Nei maschi adulti le corde vocali sono lunghe circa 17-25 mm, mentre nelle femmine circa 12.5-17.5 mm, il che spiega la differenza di tessitura tra maschi e femmine rispettivamente attorno a 125 Hz e 210 Hz. Tutte le possibilit di modificare il contenuto spettrale di un suono ne determinano il timbro propriamente detto. Tuttavia, riferendosi alla voce, nel linguaggio musicale si preferisce riservare il termine «timbro» alle caratteristiche intrinseche di una voce, e utilizzare invece il termine «colore» per indicare le modificazioni volontarie del timbro, per lo pi a scopo espressivo. Il registro del parlato si estende per circa un intervallo di quinta nelle donne e nei bambini e per circa un intervallo di ottava negli uomini. 14