Tiziano Nizzia, musicista e musicoterapista, è docente di Teoria Analisi e Composizione presso il Liceo Musicale “Cavour” di Torino. È autore del volume Solfeggi cantati e dettati melodici per il potenziamento dell’orecchio musicale presso Musica Practica e di altre pubblicazioni didattiche presso le case editrici Carrara e Omega.

Tiziano Nizzia

Tiziano Nizzia, musicista e musicoterapista, è docente di Teoria Analisi e Composizione presso il Liceo Musicale “Cavour” di Torino. È autore del

Oggi la teoria musicale non viene vista solamente come un’introduzione teorica della musica affrontata all’inizio del percorso di studi musicali, ma è parte integrante dell’analisi musicale.
 In quest’ottica, l’obiettivo di questo testo è fornire tutte le nozioni di teoria musicale con un linguaggio sintetico e moderno, risultando utile per tutti quelli che vogliano conoscere la teoria musicale dalle basi, ma anche per chi ne voglia approfondire alcuni aspetti.
 Il testo è di facile consultazione con numerosi esempi, esercitazioni, momenti di ricerca e approfondimenti. Vengono stimolati inoltre l’autovalutazione e il consolidamento degli apprendimenti per l’acquisizione delle competenze.
 Il libro procede per Unità Didattiche, veri e propri strumenti di lavoro per agevolare i docenti di Teoria Musicale: ciascuna delle Unità offre la presentazione e spiegazione di un argomento, le esercitazioni su di esso, gli eventuali spunti per per approfondimenti e per lavori di ricerca in singolo o di gruppo da parte degli allievi, e le schede di autovalutazione.
 Questo libro si presta a una didattica personalizzata e modellata alle esigenze degli allievi: ogni insegnante può gestire la trattazione degli argomenti anche seguendo un ordine diverso da come compaiono nelle Unità Didattiche.

Introduzione

Unità didattica 1

1.1 La musica è...

1.2 Il ritmo

1.3 Il metro

1.4 La pulsazione

1.5 La melodia

1.6 L’armonia

1.7 Terminologia musicale essenziale

1.8 Esercitazioni

Verifica Unità 1

Unità didattica 2

2.1 Il suono

2.2 Le caratteristiche del suono

2.3 Esercitazioni

Verifica Unità 2

Unità didattica 3

3.1 L’orecchio musicale

3.2 La voce umana

3.3 La classificazione delle voci umane

3.4 Il coro

3.5 Esercitazioni

Verifica Unità 3

Unità didattica 4

4.1 Origine e classificazione degli strumenti musicali

4.2 L’orchestra e le sue sezioni

4.3 Esercitazioni

Verifica Unità 1-4

Unità didattica 5

5.1 La scrittura musicale

5.2 Esercitazioni

5.3 Le figure e i valori ritmici

Verifica Unità 5

Unità didattica 6

6.1 La misura o battuta

6.2 La lettura ritmica

6.3 Esercitazioni 1

6.4 Tempi semplici

6.5 Tempi composti

6.6 Esercitazioni 2

6.7 Tempi semplici e composti a confronto

6.8 Tempi semplici e composti a confronto

6.9 Unità di suddivisione, tempo e misura

6.10 Esercitazioni 4

Verifica Unità 6

Unità didattica 7

7.1 Il punto di valore

7.2 Esercitazioni 1

7.3 La legatura

7.4 Esercitazioni 2

7.5 Sincop e controtempo

7.6 Esercitazioni 3

7.7 Suggerimenti e strategie per la lettura musicale

Verifica Unità 7

Verifica Unità 5-7

Unità didattica 8

8.1 Le chiavi musicali e il Setticlavio

8.2 Esercitazioni

Unità didattica 9

9.1 I gruppi irregolari

9.2 Scomposizione di gruppi irregolari

9.3 Esercitazioni

Unità didattica 10

10.1 Segni e simboli musicali

10.2 Segni di espressione

10.3 Segni di abbreviazione o ripetizione

10.4 Segni e indicazioni per il pedale del pianoforte

10.5 Segni grafici per strumenti ad arco e a corda

10.6 Segni grafici per l’organo

Verifica Unità 8-10

Unità didattica 11

11.1 La musica modale

11.2 I modi greci

11.3 I modi gregoriani o ecclesiastici

11.4 I modi oggi

11.5 Esercitazioni

Verifica Unità 11

Unità didattica 12

12.1 Il sistema temperato

12.2 Toni e semitoni

12.3 Le alterazioni

12.4 Le scale

12.5 Scala maggiore

12.6 Scala minore

12.7 La tonalità

12.8 Circolo delle quinte

12.9 Tonalità omologhe, parallele, teoriche

12.10 Scale maggiori e relative minori

12.11 Esercitazioni

Verifica Unità 12

Unità didattica 13

13.1 Funzioni dei gradi della scala

13.2 Le note caratteristiche e le note tonali

13.3 Come riconoscere una tonalità

13.4 La modulazione - Tonalità vicine e lontane

13.5 Esercitazioni 1

13.6 Il pedale

13.7 Altre scale

13.8 Esercitazioni 2

Unità didattica 14

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VERIFICA UNITÀ 11 DOMANDA 1 Definizione di musica modale 2 Descrizione del modo PROTUS 3 Descrizione del modo TRITUS 4 Compositori che utilizzano i modi 5 Descrizione del modo DEUTERUS 6 Modo DORICO greco 7 Modo LIDIO gregoriano 8 Modo LOCRIO jazz 9 Quali altre culture praticano musica modale? 10 La musica modale favorisce la... TOTALE = .................. GIUSTE = .................. ERRATE = .................. 76 RISPOSTA GIUSTE ............ % VOTO ............ G DATA E 

Unit  didattica 12 12.1 Il sistema temperato Fin dall antichit  l uomo sent  la necessit  di determinare con precisione l altezza dei suoni che componevano la scala musicale. Nell evoluzione dei sistemi che hanno studiato il problema se ne possono individuare tre principali. Sistema pitagorico Una delle pi  antiche teorie viene fatta risalire a Pitagora (filosofo, matematico, scienziato, politico greco vissuto fra il 580 a.C. e il 495 a.C. circa) che basa la definizione degli intervalli sui rapporti numerici che risultano dalla divisione in diversi punti di una corda messa in vibrazione (monocordo). Nella scala pitagorica, ad esempio, l ottava corrisponde al rapporto 2/1, cio  quando il monocordo viene diviso in due parti, il suono prodotto risulta quello dell ottava superiore; l intervallo di quinta corrisponde al rapporto 3/2, cio  quando il monocordo viene diviso in tre parti, il suono prodotto risulta una quinta sopra e l intervallo di quarta al rapporto 4/3. Il sistema pitagorico present , in seguito, notevoli inconvenienti di intonazione nella sovrapposizione delle note che non la resero adatta allo stile polifonico o armonico. Sistema zarliniano (o naturale) Nel XVI secolo il veneto Gioseffo Zarlino (1517-1590), teorizza un sistema che aggiunge a quello pitagorico i rapporti 5/4 e 6/5 che consentono di individuare rispettivamente gli intervalli di terza maggiore e di terza minore. Questo sistema si adatta al fenomeno dei  suoni armonici naturali  (teoria provata scientificamente da Joseph Sauver nel 1701) che consentono di avere una perfetta intonazione con i suoni a distanza di 3a, 4a, 5, 8a, adatta alla musica polifonica del  500 e  600, soprattutto vocale. Zarlino, inoltre, gett  le basi della moderna armonia tonale basata sui due soli modi maggiore e minore. Sistema temperato (o ben temperato o equabile) Verso la fine del 1600, la musica strumentale si diffuse maggiormente e cominci  ad essere molto utilizzata a scapito della musica vocale: il sistema di intonazione zarliniano entr  dunque in crisi in particolare con gli strumenti ad accordatura fissa, soprattutto quando dovevano suonare in tonalit  con molte alterazioni in chiave. Il problema fu risolto nella prima met  del  700, all epoca di Bach, grazie al sistema temperato, che utilizziamo ancora oggi. Nel sistema temperato l ottava viene divisa in 12 semitoni e i diesis coincidono con i bemolli. In questo modo il tono   diviso esattamente in due semitoni uguali. L unico intervallo che mantiene un intonazione naturale   quello di ottava, tutti gli altri vengono  aggiustati  per risolvere i problemi di accordatura. 77 

Oggi la teoria musicale non viene vista solamente come un’introduzione teorica della musica affrontata all’inizio del percorso di studi musicali, ma è

Elementi di teoria musicale

ad uso dei Conservatori, dei Licei Musicali, delle Scuole Secondarie di I grado a Indirizzo Musicale - COLLANA I MUSICOLIBRI

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