Prefazione di Pino Jodice Da sempre la danza ha avuto una stretta relazione con il jazz. In particolare, la danza jazz e la sua evoluzione segue parallelamente ogni fase evolutiva della musica jazz. Negli anni ’40 la danza jazz è stata influenzata dalla danza classica e moderna, mescolando tecniche di balletto classico e l’espressione corporea della danza moderna, sviluppando così una qualità artistica elevata. Il ballerino Jack Cole sarebbe il padre della tecnica jazzistica e negli anni ’60 e ’70 Bob Fosse, Michael Bennet e Alvin Ailey sono stati alcuni dei grandi esponenti di Broadway dove hanno portato sensualità ed esplosività nelle loro coreografie. Walter Gaeta in questo suo saggio mette “coraggiosamente” a confronto e in relazione due giganti, Duke Ellington e Alvin Ailey, e lo fa in punta di piedi e con la giusta competenza, informazione ed eleganza. La scrittura di Ellington è infatti tra le più adatte ad essere interpretate attraverso la danza e lo dimostra ampiamente il lavoro di Ailey su Ellington. Tutta la musica di Ellington sembra essere scritta per essere costantemente coreografata. Ho diretto molti lavori orchestrali del Duca tra cui anche i concerti sacri e devo dire che le orchestrazioni “contengono naturalmente passi di danza”, proprio in partitura. Le figurazioni ritmiche dei , tutte le formule di accompagnamento della ritmica, i ritmici sono perfettamente danzabili. Per evitare di essere banali però c’è Alvin Ailey che si inserisce in maniera empatica con il linguaggio, il fraseggio e il , sempre al servizio della scrittura. L’autore, Walter Gaeta, mostra in questo bel lavoro degli aspetti davvero interessanti per tutti, anche per chi il jazz non lo conosce bene, perché accompagna con sapienti argomentazioni e testimonianze l’importante relazione che c’è tra la danza e il jazz e in particolare tra questi due giganti del jazz che tanto hanno contribuito a renderla di elevato spessore artistico e professionale. Consiglio vivamente la lettura a tutti indistintamente. Gradevolissimo l’omaggio al Duca e ad Alvin. Caro Walter, ! brass riff comping well done