Prefazione di Stefano Zenni Direttore artistico del Torino Jazz Festival Forse esagero, ma una delle qualit migliori del Torino Jazz Festival che le persone si divertono a farlo. Intendiamoci: tutti profondono un impegno professionale altissimo, lavorando al meglio delle eccezionali capacit di ognuno, dentro e fuori la Fondazione per la Cultura di Torino. Ma la gioia e un pizzico di orgoglio che si legge negli occhi di chi lavora al festival brillano sempre, anche nei momenti difficili, quando gli sguardi sono pi stanchi e sconfortati. Nei primi anni del Torino Jazz Festival, tra il 2012 e il 2016, questa aria entusiastica era ancora pi palpabile, grazie all eccitazione della novit e alla diffusione all aperto. Un piacere percepito anche dagli artisti, che dietro le quinte manifestano la sorpresa di lavorare con uno staff dove cordialit e professionalit vanno a braccetto. In questo clima gironzolavano alcuni giovani armati di videocamere, microfoni, computer, taccuini come le persone ringraziate da Simone Garino alla fine di questo libro sguinzagliati dal festival ad intercettare gli artisti per intervistarli, nei luoghi pi diversi: Piazza di Palazzo di Citt , all aperto, davanti a Urban Lab, i camerini dei teatri, gli hotel, insomma ovunque fosse necessario. E gli artisti anche quelli in apparenza pi diffidenti o restii ci stavano, anche loro coinvolti dal grande abbraccio del festival.