Simone Garino, musicista eclettico e multiforme, torinese di nascita, suona tutta la gamma dei sassofoni e dei clarinetti. È co-leader del duo Mizookstra, con il produttore e sound-designer Mario Conte, e del quartetto Night Dreamers, già resident band della trasmissione Rai5 Nessun Dorma. Tra le collaborazioni più recenti, quelle con Rhabdomantic Orchestra, con cui ha da poco concluso un tour europeo, e con Andrea Laszlo De Simone, nella colonna sonora di Le Règne Animal, di recente vincitrice del premio César per la migliore musica da film. Si è esibito in alcuni dei principali festival, club e teatri internazionali, dalla Carnegie Hall di New York al Teatro Nazionale del Senegal. Ha suonato tra gli altri, con Peter Gabriel, Billy Cobham, Jon Balke, Anthony Braxton, Enrico Rava e Patrizio Fariselli. Recentemente ha vinto il bando MIDJ per una residenza ad Oslo, come rappresentante del jazz piemontese.

Simone Garino

Simone Garino, musicista eclettico e multiforme, torinese di nascita, suona tutta la gamma dei sassofoni e dei clarinetti.

"Talking TO Jazz" di Simone Garino è un'opera imperdibile per gli amanti del jazz e per chiunque desideri esplorare le profondità di questa forma d'arte attraverso la voce dei suoi protagonisti. Pubblicato nella collana "Scritti di musica" da Musica Practica di Voglino Editrice, il libro raccoglie conversazioni intime e rivelatrici con musiciste e musicisti che hanno calcato i palchi del Torino Jazz Festival.
 Le interviste, condotte personalmente da Simone Garino – brillante musicista e attento conoscitore del jazz – tra il 2012 e il 2016, nei primi anni di vita del festival, offrono una visione unica e informale sul pensiero e le esperienze di oltre trenta artisti. Come evidenziato nelle prefazioni di Stefano Zenni, direttore artistico del festival, e Furio Di Castri, ideatore della sezione "Fringe", il valore di queste testimonianze risiede nel loro approccio rispettoso ma al contempo leggero e competente, capace di cogliere "piccole perle di saggezza" in un clima rilassato e denso di incontri. Il contesto del festival ha permesso agli artisti di esprimersi con una disponibilità e confidenza maggiori rispetto a interviste più formali.
 Il volume presenta un'impressionante lista di nomi che hanno fatto la storia e il presente del jazz, tra cui leggende come McCoy Tyner, Ron Carter, Sheila Jordan, Gary Bartz, Louis Moholo, Enrico Rava, Paolo Fresu, e innovatori come Uri Caine e Dave Douglas, Omar Sosa, Bojan Z., Nguyen Lê, John De Leo e il Trio Bobo. Questi artisti condividono profonde riflessioni sulla loro identità musicale, le influenze personali (dal rock alla musica classica), il complesso processo creativo (composizione e improvvisazione), le sfide della professione e l'importanza del suono personale e collettivo. Le loro parole toccano temi come l'evoluzione dello stile, l'interplay tra musicisti, il rapporto tra musica e spiritualità, e l'influenza di diverse culture sul jazz.
 Un aspetto distintivo di questa pubblicazione è l'integrazione multimediale: tutte le fotografie sono opera di Francesco Truono, e nella versione digitale distribuita su Digital Music Books, i video originali delle interviste (girati da Gessica Caruso con la collaborazione di José Loggia) sono integrati direttamente nel testo, offrendo un'esperienza di lettura arricchente e immersiva La pubblicazione è frutto di una stretta collaborazione con il Torino Jazz Festival, un progetto della Città di Torino e realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino. L'idea del libro è nata in un momento di riflessione sulla memoria di McCoy Tyner, scomparso nel 2020, un tributo che ne sottolinea la profondità e l'importanza storica.
 "Talking TO Jazz" è più di una semplice raccolta di interviste; è un documento prezioso che, come riconosciuto da Franco Bergoglio nella postfazione, attesta la capacità del festival di essere una "cornice nonché fonte di ispirazione" e di promuovere l'arte e la bellezza oltre la mera presentazione di concerti. Il libro stesso è un esempio di come il Torino Jazz Festival produca "nuova musica, film, libri", custodendone l'entusiasmo e la gioia. Un volume che celebra la musica jazz non solo come arte ma come forma di vita, ricca di passione, dedizione e costante evoluzione.

Prefazione di Stefano Zenni

Prefazione di Furio Di Castri

Interviste

McCoy Tyner

Ron Carter

Sheila Jordan

Uri Caine e Dave Douglas

Gary Bartz

James Newton

Louis Moholo

Omar Sosa

Dorado Schmitt Familia Sextet

Bojan Z

Nguyen Lê

Jon Balke

Gianluigi Trovesi e Gianni Coscia

Enzo Avitabile

Paolo Angeli

Danilo Rea

John De Leo

Enrico Rava

Paolo Fresu

Javier Girotto

Diego Borotti

Trio Bobo (Christian Meyer, Faso, Alessio Menconi)

Flavio Boltro e Roy Paci

Éric Legnini

Tineke Postma

Roberto Gatto

Mauro Ottolini

Emanuele Cisi

Luigi Bonafede

Mattia Barbieri

Francesco Bearzatti

Lou Marini

Rodney Jones

Geoff Dyer

Postfazione di Franco Bergoglio

Immagini

Fotografie di Francesco Truono

Rigraziamenti

Bibliografia

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90 REA: Mi fa piacere che tu mi chieda questa cosa. Ne discutevo con Dave Liebman molti anni fa:   il punto di partenza di ogni musicista, e la tua   una domanda che andrebbe fatta a ogni musicista. Perch  il jazz, quello che ha fatto in 100 anni,   un salto nell iperspazio, per cui  puoi incontrare musicisti che possono non piacerti e quindi non avvicinarti al jazz. Finch  non incontri qualcosa  Per rispondere alla tua domanda, ecco, io non riuscivo ad affezionarmi al jazz. Quello che mi facevano ascoltare quando avevo sedici anni, era qualcosa di troppo virtuosistico per me  non ti cito ovviamente le persone, i musicisti che ascoltavo in quel frangente. Per  c era qualcosa che non mi convinceva. Poi un giorno ho sentito McCoy Tyner suonare  My Favorite Things 62, nel quartetto di Coltrane. E mi sono detto: «Ma questo   il jazz! Ma allora » E allora mi sono messo a studiare quel brano. L ho tirato gi  praticamente tutto, sono partito da l . In quel brano c era il connubio perfetto fra quella che era la mia tendenza alla melodia (ovviamente per me la melodia   la guida attraverso l improvvisazione) e l improvvisazione stessa. Nell improvvisazione di McCoy, in un quartetto di quel livello  con Coltrane, Elvin Jones  Insomma, in quel brano c era tutto quello di cui avevo bisogno, ed   stata quella la molla che mi ha spinto a seguire la strada del jazz. 62. Il brano, uno dei pi  noti del quartetto di Coltrane,   contenuto nell omonimo album Atlantic del 1961. 

"Talking TO Jazz" di Simone Garino è un'opera imperdibile per gli amanti del jazz e per chiunque desideri esplorare le profondità di questa forma

Talking TO Jazz

Conversazioni con musiciste e musicisti del Torino Jazz Festival  - COLLANA SCRITTI DI MUSICA

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