UNA CORNICE Testo introduttivo di Giacomo Caruso Con il finissage del 4 maggio 2025, a chiusura della mostra “Uno dei tanti” di Salvo Barone, si è aperto un periodo ricco di eventi. Per tutto il mese di maggio 2025 l’associazione aderisce alla campagna nazionale il “Maggio dei Libri”, organizzata dal Centro per il Libro e la Lettura, il cui scopo è quello di “sottolineare l’insostituibile valore della lettura come strumento che forma e affina il pensiero” umano. L’Archeoclub, in riferimento alle esigenze locali, personalizza la manifestazione, denominandola il “Maggio di Eubook”, durante il quale, oltre alla presentazione di libri di grande interesse sociale, culturale e comunque, connessi a molteplici generi letterari, sarà possibile incontrare i tanti autori e numerosi ospiti. Fiore all’occhiello del “Maggio di Eubook” è certamente l’apertura della libreria Eubook, affidata alle cure dei volontari dell’Archeoclub, che si occupano non solo della vendita dei libri, ma di dar vita a un luogo di incontro, di socializzazione e di convegni culturali. Naturalmente, fra questi eventi, il sodalizio non poteva fare a meno di presentare alla cittadinanza e, in generale, a un pubblico più vasto una mostra d’arte, alimentando la ormai consolidata tradizione di ospitare nei locali della chiesa di San Benedetto e Santa Chiara una mostra, e in questo specifico caso la scelta è caduta su una particolare pittrice: Cetty Previtera. Avvicinarsi alla pittura di Cetty Previtera significa immergersi in un caleidoscopio di colori caldi e avvolgenti, che richiamano alla mente pregiati e ricchi tessuti damascati. I suoi quadri ci regalano una pittura che attrae e seduce lo sguardo e che lasciano lo spettatore attonito e senza fiato. In un primo momento lo sguardo si perde fra i tanti colori impressi sulla tela, non riuscendo a individuare né un principio né una fine, man mano però la lussureggiante cromia avviluppa lo spettatore fornendogli la chiave per accedere alle espressioni figurative dell’artista. La scelta di Previtera di regalarci, attraverso le sue opere, tappeti di distinte cromie, forse nasce da stati d’animo, esperienze, situazioni, attimi o momenti di vita vissuta a lei particolarmente cari, che con ogni probabilità l’hanno toccata in profondità. Quello che però mi sembra di cogliere in questo flusso di colori che coinvolge e appassiona è invece una sorta di transizione, un attraversare, un passaggio da una condizione ad un’altra e che diventa percepibile nell’individuare il figurativo nell’astratto. Pertanto, nelle tele di Cetty approdare allo stile figurativo, avulso da ogni regola o schema, significa varcare un astrattismo che ti avvolge lasciandoti navigare nel flusso delle emozioni.