INTERVISTE AGLI ESPERTI

Intervista a Jù Franchina

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In un Suo recente articolo Lei ha affermato come “l’adolescenza sia da sempre una guerra, soprattutto nelle famiglie e nelle società benestanti. I ragazzi che hanno bisogni primari più difficilmente passano il tempo a ubriacarsi o ad ammazzarsi”: il benessere rappresenta, dunque, una trappola per i ragazzi?


La distanza tra il desiderio e la sua realizzazione è diventata, via via, sempre più breve fino ad azzerarsi. Sono scomparse l’attesa e la conquista, che erano stati efficaci ormoni della crescita psicologica. Il desiderio ha perso la sua spinta creativa, tutto è già pronto, preconfezionato. I giovani, soprattutto nelle famiglie e nelle società benestanti, trovano tutto tranne lo sforzo. E ciò equivale ad affermare che l’adolescente non trova più l’adolescente. Quando non si deve faticare e combattere nel costruire qualcosa per sé o per qualcuno è come essere morti dentro.