CAPITOLO III

Il bambino addosso

Portare in fascia o babywearing. Genitori canguro

Non c’è niente al mondo che dia più calore e conforto dell’avere il proprio bambino addormentato sul petto e sentire il suo respiro, il profumo della sua pelle.


Generalmente le madri godono di questi momenti di contatto totale nei giorni immediatamente successivi al parto. Poi, gli impegni della vita quotidiana ci distraggono e la società ci ha ormai fatto credere che un neonato debba essere nutrito, accudito, pulito, e che non abbia bisogno d’altro. Ci hanno convinte del fatto che una madre si debba sentire libera di fare ciò che deve e che vuole, senza che il neonato abbia bisogno continuamente di lei.


Certo, che una donna si debba sentire a suo agio nel potere fare qualsiasi cosa, è una sacrosanta verità. Ma lo è altrettanto che debba essere libera e serena a tal punto da poterlo fare mentre continua a prendersi cura del suo piccolo, a meno che non si tratti di impegni di lavoro troppo faticosi e impegnativi, o che possano nuocere al bambino.


Per tutto il resto, si può tranquillamente “indossare” il bambino grazie a specifiche fasce portabebè e continuare a svolgere le proprie attività serenamente e in completa libertà.


I bambini “portati” sono più quieti perché hanno soddisfatto il loro desiderio di contatto con la madre e le madri hanno di sicuro una vita più facile e una maternità più soddisfacente.