Co-sleeping, bed-sharing e condivisione del letto
Molte persone usano i termini bed-sharing e co-sleeping per descrivere la stessa cosa, ma ci sono delle differenze.
Il termine co-sleeping (sonno condiviso) descrive la situazione di un genitore e di un bambino che dormono all’interno di una distanza
“sensoriale” in cui riescono ad essere vicini con il tatto, la vista, l’udito e l’olfatto. Non condividono lo stesso letto, ma quello dei bambini è
nella stessa camera e a una distanza tale da permettere tutto ciò. Spesso, i genitori utilizzano culle o lettini attaccati al letto matrimoniale o
separati, ma comunque sempre vicini. Il co-sleeping è talvolta chiamato anche room-sharing (condivisione della camera). Il
bed-sharing, invece, è la condivisione del letto dei genitori, che a volte viene chiamato “letto di famiglia”.
Questa pratica, pur avendo molti lati positivi, ha sollevato preoccupazioni nei pediatri e in altri professionisti, scoraggiando molti genitori.