Genitorialità ad alto contatto e disciplina dolce1
Da bambina, quando tentavo di bere l’acqua da un bicchiere gigante che i grandi mi porgevano e un po’ di liquido si riversava sulla tovaglia pulita e profumata, ricevevo un bel rimprovero da parte dei miei genitori. Io ne ero felice, perché sapevo che lo facevano per il mio bene, poiché volevano “educarmi” e insegnarmi a usare bene gli oggetti. È vero che le mie mani erano piccine, ma che importa! L’essenziale era che mamma e papà o i nonni riuscissero a correggere i miei comportamenti sbagliati. E di sbagli ne facevo molti, come pretendere spesso di voler finire ciò che stavo guardando in Tv, senza che i grandi mi interrompessero per coinvolgermi in una delle loro attività, come andare a trovare qualche conoscente (a volte molto antipatico, a me) o a fare acquisti in grandi centri affollati e rumorosi, che mi creavano fastidio e disagio.