Bambini e smartphone: “troppo presto”
Intervista telefonica al dott. Alberto Pellai, psicoterapeuta, autore di molti libri, tra i quali Tutto troppo presto. (20 ottobre 2017)
Buongiorno, dottor Pellai, innanzitutto grazie per avermi dato la possibilità di intervistarla. Da circa due anni sto effettuando uno studio sugli effetti che l’uso/abuso di smartphone e tablet può avere sui più piccoli, parlo di bambini in età prescolare e scolare, considero la fascia 3/13 anni, ma l’età si abbassa sempre di più, ormai non è raro vedere bimbi di età inferiore ai 3 anni catturati da schermi digitali.
Da docente, ma soprattutto da mamma di una bambina di nove anni, mi pongo delle domande e rifletto sulla società che è in continua trasformazione, che ormai va nella direzione dell’informazione multipla, veloce, supportata da una tecnologia sempre più performante e pervasiva.
Cosa pensa lei da medico e da padre di questo rapido trasformarsi e del coinvolgimento così forte di bambini sempre più piccoli?
Credo che, come ho scritto anche nei miei libri, sia un passaggio davvero problematico, perché questo aver precocizzato la presenza delle tecnologie, ma in realtà aver sdoganato anche una vita online per bambini molto piccoli che non hanno le competenze cognitive, emotive per gestirne la complessità, in realtà ha portato a un paradosso di crescita significativo, per cui i bambini si trovano in un mondo che non è a loro misura, dove fanno moltissime cose e dove in qualche modo rischiano un po’ di perdere in parte la loro infanzia e in parte anche proprio dei passaggi di crescita che in infanzia vanno accompagnati, sostenuti, protetti e tutelati.