capitolo xiv

Alcune considerazioni
sulla medicina omeopatica

Nella precedente edizione di questo libro, intenzionalmente, non avevo parlato dell’Omeopatia, metodo di cura che studio ed applico con i miei pazienti da più di trenta anni. La ragione di questa esclusione nasceva dall’esigenza di fornire ai genitori uno strumento che aumentasse la loro capacità di prendere decisioni pur mantenendomi nell’ambito dell’appropriatezza farmaceutica della medicina ufficiale.


Tuttavia, partendo dal fatto che molti genitori si avvicinano all’Omeopatia alla ricerca di un metodo di cura meno aggressivo e considerando che:

  • anche l’uso dei rimedi omeopatici può essere inappropriato,

  • che spesso anche alcuni produttori di rimedi omeopatici, per ragioni di marketing, spingono ad usare questi farmaci fuori dei canoni della legge di similitudine, illudendo medici e pazienti di poter curare con l’omeopatia le malattie piuttosto che i malati,

  • che l’omeopatia è un metodo di cura che pretende il rispetto di regole precise nella scelta dei rimedi, della diluizione e della durata e dei tempi della somministrazione,

ho ritenuto di dover aggiungere questo capitolo al libro.


D’altra parte l’Organizzazione Mondiale della Sanità nel suo documento WHO Traditional Medicine Strategy 2014-2023, riconosce un ruolo importante ad approcci terapeutici che si discostano dalla medicina ufficiale, che spesso la integrano ma che soprattutto propongono un diverso approccio alla malattia e alla persona. L’obiettivo per gli Stati deve essere quello di: “Utilizzare il potenziale contributo che le Medicine non convenzionali possono fornire alla salute e a un sistema di cura centrato sulle persone e sul loro benessere” e di “Promuovere la sicurezza e l’efficacia di tali medicine regolamentando, facendo ricerca e integrando i prodotti, gli operatori e la pratica nel Sistema Sanitario, laddove ciò si riveli appropriato.”


L’omeopatia non ha nulla a che fare con la fitoterapia: quest’ultima utilizza i princìpi attivi delle piante, agisce esattamente come i farmaci allopatici e prevede quindi un dosaggio proporzionale al peso del paziente. I prodotti fitoterapici, se non prodotti da aziende attente alla titolazione dei princìpi attivi, possono provocare effetti collaterali da sovradosaggio, anche gravi.


I farmaci omeopatici vengono preparati da sostanze derivate in genere dal mondo vegetale, animale o minerale che vengono, in passaggi successivi, diluite (1:100) e dinamizzate (agitazione del recipiente di preparazione) un numero n di volte. Quanto più un rimedio è diluito e dinamizzato tanto maggiore è la sua potenza e profondità di azione.


Non esistono ad oggi prove dei meccanismi biochimici che confermino il funzionamento dei rimedi omeopatici e di fatto dopo la 9° diluizione centesimale, essendo il peso molecolare della sostanza al di sotto del Numero di Avogadro, possiamo dire che non c’è più la sostanza stessa. È stato ipotizzato una sorta di messaggio impresso attraverso la modifica della disposizione e/o dei legami elettromagnetici delle molecole di H2O, messaggio che funzionerebbe da trasmettitore (teoria della memoria dell’acqua sostenuta anche dallo scienziato Luc Montagnier, premio Nobel per la medicina e dai fisici italiani Del Giudice e Preparata).