Quando un bambino – anche molto piccolo – si sveglia di notte all’improvviso piangendo di un pianto inconsolabile spesso ha male alle orecchie. Questo dolore può essere causato da un’otite esterna, cioè una semplice infiammazione della membrana del timpano oppure da un otite media catarrale che è un’infiammazione acuta dell’orecchio medio. Nell’otite media catarrale, nei bambini con meno di due anni, sono frequenti segni come irritabilità, pianto, vomito, inappetenza; nei più grandicelli – oltre al dolore, la febbre, lo scolo di muco dall’orecchio, il vomito, l’irritabilità, il pianto, l’inappetenza, l’abbattimento – il bambino si tocca ripetutamente l’orecchio.
Il pediatra, per fare la diagnosi di otite media catarrale, dovrebbe osservare attraverso l’otoscopio una membrana timpanica intensamente arrossata, o giallo-grigiastra, estroflessa o retratta o perforata.
Si stima che entro i primi tre anni di vita circa l’85% dei bambini abbia almeno un episodio di otite media catarrale, mentre il 46% ne ha almeno tre. L’otite media catarrale è più frequente nei bambini di età compresa fra i 6 mesi e i 6 anni.
Uno studio1 su oltre 4.000 visite per dolore alle orecchie in bambini di età compresa fra 6 e 30 mesi dimostrava che solo il 44% dei bambini in cui il pediatra aveva avanzato il sospetto diagnostico tramite l’otoscopia, aveva di fatto un’otite media catarrale.
Di solito in Italia quando viene fatta questa diagnosi a questi bambini vengono senza indugio prescritti antibiotici, antistaminici, gocce nasali decongestionanti e antidolorifici.