Introduzione

Chi dubiterebbe dell’amore dei genitori – e in particolare della madre – per i figli, specialmente piccoli, quando è ancora così profondo il legame fusionale che unisce mamma e neonato? Eppure anche i genitori più amorevoli, senza saperlo, anzi credendo di fare il bene della propria creatura, spesso adottano comportamenti dannosi: in particolare qui intendiamo il ricorso troppo facile ai farmaci, di cui si sottovalutano gli effetti collaterali1, rinunciando a stimolare i naturali processi di guarigione con i comuni mezzi a nostra disposizione, come ad esempio l’alimentazione.


Tre sono le cause dei comportamenti errati da parte dei genitori: la mancanza di conoscenza, e quindi di fiducia, nella capacità risanatrice della natura; la carenza di informazioni obiettive riguardo alla gestione della salute in genere; l’atteggiamento frettoloso della maggior parte dei pediatri e dei medici che hanno acquisito un pericoloso automatismo “sintomo = farmaco”.