le singole malattie
La Difterite
La difterite si trasmette in genere per contatto diretto e intimo da un soggetto malato. I portatori asintomatici sono rari e la durata dell’infettività non supera i 4 giorni nei soggetti trattati con opportuna terapia antibiotica. È più frequente in autunno e inverno, ed è più comune tra persone che vivono in condizioni igieniche e sociali precarie, sopratutto in situazioni di sovraffollamento.
Il periodo di incubazione dura da due a cinque giorni. Successivamente si manifestano lesioni al naso (rinite difterica), al faringe (angina), al laringe (croup). Possono formarsi delle pseudomembrane grigiastre, con dolore nella deglutizione e ingrossamento dei linfonodi del collo.
La febbre non è molto alta, ma il paziente prova forte malessere. Quando le placche si diffondono nel laringe provocano il pericoloso croup difterico con raucedine, tosse abbaiante e crescente difficoltà respiratoria sino all’ostruzione meccanica. Questa forma causata dalla malattia veniva chiamata in passato “vero croup”, mentre si indicano con il termine “pseudo croup” altre infiammazione laringee causate da agenti patogeni diversi.
La diffusione nell’organismo della tossina difterica può causare altre complicazioni, potenzialmente mortali, come la paralisi del velo palatino o dei muscoli respiratori, l’insufficienza renale e cardiaca, la piastrinopenia e i disturbi del ritmo cardiaco per miocardite, le alterazioni neurologiche fino alla paralisi ascendente, tipo sindrome di Guillan-Barrè. La mortalità della difterite, in condizioni di adeguate cure mediche, rimane ancora oggi fra il 2 e il 10%. La terapia è costituita dall’immediata somministrazione di antibiotici e di antitossina.