le singole malattie

L'Epatite B

L’epatite B è provocata da un virus appartenente alla famiglia degli Hepadnavirus. È formato da una parte interna, denominata “core”, contenente il genoma e strutture proteiche, e da un involucro esterno, denominato “envelope”. Nel core sono stati identificati due diversi antigeni (l’HBcAg e l’HBeAg), mentre l’antigene di superficie HBsAg fa parte dell’involucro esterno. Il significato di questi antigeni è illustrato in seguito. Il virus (HBV) è estremamente diffuso. Si stima che circa il 5% della popolazione mondiale (trecento milioni di individui) sia portatore di questo virus1. La diffusione è maggiore in Oriente, Medio Oriente e Africa (8-15%), meno negli Stati Uniti (circa un milione e mezzo di soggetti). La percentuale è bassa (intorno allo 0,2-1%) in Europa Occidentale2. In Italia la prevalenza dell’HBV è diminuita negli ultimi anni in maniera considerevole, anche in epoca pre-vaccinale. Attualmente il numero di portatori cronici dell’HBV in Italia è di circa un milione di persone. Tale numero è approssimativo giacché non vi sono studi estesi sulla popolazione; in ogni caso si ritiene che oggi la percentuale di positività per HBV non sia inferiore al 2% della popolazione totale, con una differenza significativa tra Nord e Sud, che va comunque riducendosi3.


La trasmissione del virus può avvenire per contatto sessuale, mediante scambio di sangue (trasfusioni con sangue non controllato, tossicodipendenti), attraverso l’uso di strumenti chirurgici non ben sterilizzati (compresi quelli del dentista e gli aghi dell’agopuntore), o l’attrezzatura non sterile dell’estetista, del barbiere, di chi effettua tatuaggi o piercing, ovvero oggetti da toilette taglienti o abrasivi (rasoi, lamette, spazzolini da denti), oppure per trasmissione verticale da madre a figlio durante la gravidanza e il parto. Anche nelle zone ad elevato rischio, come il Sud-Est Asiatico, l’epatite B si trasmette innanzitutto con le iniezioni o per contagio familiare4. In presenza di un caso infetto nell’ambito della famiglia, aumenta anche il rischio di contagio per tutti gli altri membri. In queste situazioni, è consigliabile la vaccinazione. Le vie di contagio sono, fra l’altro, gli spazzolini da denti usati da più persone o il passaggio da una persona all’altra di chewing gum o caramelle5. È accertato invece che il virus non può trasmettersi per contagio oro-fecale, quindi acqua e alimenti non sono causa di infezione, a differenza del virus dell’epatite A.