L’obbligo vaccinale è stato introdotto in Europa con la vaccinazione antivaiolosa. Nel tardo ’600 Lady Montagu,
moglie dell’ambasciatore inglese a Costantinopoli, aveva promosso anche in Inghilterra la pratica della vaiolizzazione, secondo un’usanza già diffusa in
Oriente. Essa consisteva nell’iniettare un po’ di pus prelevato da un malato in via di guarigione, o che aveva contratto la malattia in modo benigno, in
un soggetto sano provocando il vaiolo. Furono soprattutto bambini (quasi sempre orfani e ospiti di istituti di ricovero) ad essere sottoposti a questa
sperimentazione: i rischi e gli insuccessi della procedura erano altissimi, e la diffusione quindi molto limitata. Nel 1796 Janner sperimentò una nuova
tecnica di vaccinazione che in alcuni anni si diffuse in tutta Europa, e poi nel mondo. Prese corpo l’idea di proteggere il singolo individuo per evitare
la diffusione della epidemia tra la collettività. Per ottenere questo risultato era indispensabile una adesione quanto più possibile estesa tra la
popolazione.