Cosa serve per giocare?
Quando parliamo di gioco, noi adulti tendiamo a pensare a qualcosa di piacevole e non impegnativo, un passatempo, insomma. Per il bambino il gioco è
molto, molto di più. Tramite il gioco il bimbo mette alla prova ed esercita le sue capacità psico-fisiche, conosce la realtà, sperimenta e apprende.
Attenzione però, spesso si associa il concetto di gioco a quello di giocattolo. In realtà nei primi mesi di vita il bambino non ha bisogno di oggetti o
accessori per giocare.
Il pediatra Marcello Bernardi classifica i giocattoli del bambino in quattro categorie:
- il suo stesso corpo e specialmente le mani;
- il corpo della persona che gli sta vicino, in genere la mamma, che rappresenta per lui uno strumento, vivo, caldo e imprevedibile;
- gli oggetti di qualunque tipo, dalla scodella al filo di lana, al giornale, ecc.;
- i giocattoli veri e propri (palle, pupazzi sonagli, ecc.).
Anche in questo caso ci troviamo di fronte a un bisogno del bambino, quello di giocare (inteso come scoperta, conoscenza, esplorazione della realtà),
per cui non è necessario acquistare praticamente alcunché.
La simbiosi tra madre e bambino che caratterizza i primi mesi di vita fa sì che il corpo della madre, il suo volto, siano più che sufficienti per
stimolare e intrattenere il bebè. Con il trascorrere delle settimane il bimbo scopre il proprio corpo: le manine, le dita, i piedini sono per lui una
fonte inesauribile di novità. Una volta cresciuto, tutto ciò che lo circonda è per lui fonte di interesse e meraviglia: la maggior parte degli oggetti
di uso quotidiano, che vede utilizzare dai genitori, sono giocattoli perfetti, molto più attraenti di quelli acquistati nei negozi specializzati!
A questo proposito, la pediatra Elena Balsamo scrive:
del tutto inutili sono i costosi giochi in plastica in commercio che non offrono alcuna possibilità di attività autonoma e creativa. È meglio
preferire pochi, solidi e interessanti giocattoli in legno, o addirittura economici oggetti casalinghi, a una miriade di peluches, pupazzini di gomma
e complicati giochi a tastiera, a volte addirittura elettronici o con suoni sgradevoli1.