Quali accessori per il primo anno del bambino?

Il numero di attrezzature e oggetti per il bambino nel primo anno di vita è diventato così alto che si fa fatica a orientarsi e a trovare, in questa giungla commerciale, ciò che veramente serve per il suo accudimento e che è utile a promuovere il suo sviluppo psicomotorio. Proviamo a fare un po’ di ordine.

  • Marsupio: sì da 0 a 4 mesi.

Offre indiscutibili vantaggi di comodità e di funzionalità per gli spostamenti all’esterno e ha un importante effetto positivo sul processo di attaccamento bambino-familiari. Scegliendo un modello che sostenga bene la schiena del bambino piccolo (dietro e ai lati), il suo uso può iniziare presto, anche nel bambino nato prematuro. Non causa danni alla colonna vertebrale o ai testicoli. Si consiglia di tenere il bambino raccolto, girato verso l’adulto e non verso l’esterno perché la posizione “sospesa” è impropria a quest’età. Intorno ai 4 mesi, in genere, è indicato usare un altro mezzo di trasporto, come il passeggino, in quanto il bambino comincia ad essere troppo pesante e troppo curioso per essere portato girato verso l’adulto.


Ci sono modelli a fascia invece che vanno bene anche quando il bambino è più grande perché permettono di posizionarlo sul fianco o sulla schiena dell’adulto.

  • Zaino: sì da 8/9 mesi.

Serve per trasportare il bambino sulla schiena dell’adulto e risulta utile per gli spostamenti all’esterno (montagna, mare, città); da usare quando il bambino mostra di avere un buon controllo del tronco (quindi non prima degli 8 mesi).

  • Giochi meccanici: no, mai.

Se riflettiamo sui bisogni del bambino non c’è mai un’età in cui i giochi meccanici (come “la casina delle api”) siano davvero indicati. Nei primi 3 mesi questi giocattoli sono troppo “ripetitivi” e “sterili”: quando il neonato è sveglio è fondamentale per lui stare con le persone (chiacchierare “a quattro occhi”, fare il bagnetto, ricevere un massaggio). Nelle fasi successive, il bambino deve toccare, manipolare e mettere in bocca gli oggetti che vede (e i giochi meccanici possono diventare pericolosi).

  • Palestrina: solo da 3 a 5 mesi.

Si tratta di un telaio dove sono appesi vari tipi di giocattoli. Tenere il bambino fermo e “servirgli” i giochi è valido solo per pochi mesi e gli oggetti di corredo andrebbero sostituiti con giocattoli più piccoli, per permettergli di afferrarli e portarli alla bocca. A un bambino di qualsiasi età non si dovrebbe mai offrire un oggetto che non possa essere preso liberamente in mano e portato alla bocca.

  • Tappeto gioco: no.

È un quadrato di stoffa colorato con vari giochi ed elementi incorporati (specchietti, animaletti, ecc.). È di dimensioni troppo piccole per il bambino che deve muoversi ed i giocattoli, non staccabili, non rispettano i bisogni di manipolazione creativa. È molto meglio usare una semplice coperta o un tappeto per terra (a partire dai 4-5 mesi) con giocattoli “sciolti”, adatti alla manipolazione, da mettere in bocca, che invitano il bambino a muoversi da solo per andare a prenderli.

  • Seggiolone: sì dal 5°/6° mese.

È uno strumento funzionale, che promuove la relazione bambino-famiglia. Per la sicurezza bisogna fare attenzione alla scelta del modello, chiudere sempre l’apposita cintura e garantire la presenza di un adulto durante l’uso. Impiegando un riduttore o il modello con schienale reclinabile e per periodi di tempo brevi, può essere usato dai 5-6 mesi. Per consumare i pasti nel seggiolone in posizione completamente verticale, è bene aspettare che il bambino controlli bene il tronco (7-8 mesi).

  • Box: no.

Ne viene sconsigliato l’uso perché lo spazio a disposizione è troppo piccolo per un bambino che deve imparare a muoversi e arrangiarsi; inoltre tende a isolarlo dall’ambiente. Le ragioni di sicurezza addotte non ne giustificano l’utilizzo, perché la casa dovrà comunque essere resa sicura; è solo questione di anticipare i tempi. Meglio strutturare uno spazio “box” o, una casa “a misura di bambino che striscia, gattona e infine camminerà”.


L’esperienza a terra è preziosa per il bambino per conoscere lo spazio aperto, sviluppare la sicurezza in se stesso e maturare le abilità che gli serviranno per alzarsi in piedi, permettendogli di imparare a conoscere i propri limiti e le proprie possibilità.

  • Girello: no, mai.

È vivamente sconsigliato (in Canada è stato tolto dal commercio!): a parte il fatto che è responsabile di incidenti domestici, non rispetta e non favorisce le reali capacità motorie del bambino e può ritardare la deambulazione autonoma. Ha un’influenza negativa sui suoi movimenti: ostacola lo sviluppo dell’equilibrio, del saper cadere e della conoscenza dei propri limiti; inoltre provoca vizi di posizione come la tendenza a irrigidire le gambe e stare sulle punte dei piedi.

Adrienne Davidson, fisioterapista, Ospedale Pediatrico Meyer, Firenze

Monica Pierattelli, pediatra di famiglia, Firenze