CAPITOLO VIII

Tecnologia, videogiochi e cellulari

Grazie alle Macchine Perfette, tutto era perfetto.
Bastava schiacciare un bottone per vivere un momento perfetto,
mangiare un dolce perfetto, avere un amico perfetto…
E dunque, a quale scopo chiedere alle stelle cadenti di esaudire i desideri?
Fu così che gli abitanti della Valle dei Mulini smisero di sognare.
La Valle dei Mulini1

Ecco un capitolo dai costi decisamente importanti. La tecnologia con tutti i suoi prodotti – pc, tablet, smartphone, console – rappresenta una delle voci di spesa più alte per molte famiglie italiane. E con “alte”, si intende “veramente alte”: centinaia di euro investiti in accessori tecnologici per videogiocare, comunicare virtualmente e non, navigare.

Tecnologia, una grande opportunità

Tecnologia, una grande opportunità. No, di più. In molti casi una magnifica opportunità.


La tecnologia è uno strumento dalle grandi potenzialità, che può rivelarsi un valido supporto a livello professionale e personale. Grazie alla tecnologia possiamo lavorare, cercare informazioni e fare acquisti in internet, mantenerci in contatto con amici e colleghi, condividere foto e documenti e molte altre cose ancora.


Sì, insomma, tutte cose da adulti.


Da fare con altri adulti.


Credo che possiamo tranquillamente affermare, senza essere tacciati di estremismo, che lavorare, documentarsi, fare acquisti online, chattare… non sono azioni da bambini.


Quindi, la buona notizia è che i bambini non hanno bisogno di accessori tecnologici. Sono bambini, hanno bisogno di giocare, di amici, di coccole, di fiabe, di stare all’aria aperta, di correre, di essere amati.


La tecnologia è una grande opportunità. Per gli adulti. Ma con il mondo dei bambini, il vero mondo dei bambini, quello fatto di manine impiastricciate, giravolte e capriole, abbracci nel lettone, scarabocchi e torri di mattoncini, tabelline e sogni ad occhi aperti, la tecnologia centra poco. O niente, anche. Utopia? No, perché?


Non stiamo dicendo che i bambini devono crescere senza conoscere pc, tablet o cellulari; sono strumenti presenti in ogni casa, fanno parte della nostra quotidianità. Che problema c’è se i bambini conoscono questi accessori? Nessuno. Ma il fatto che i genitori li usino, dal momento che – essendo adulti – questi accessori possono essere loro utili, non significa affatto che debbano usarli anche i bambini. O desiderarli. I nostri bambini conoscono molto bene anche le automobili, i forni, le lavatrici. Ma non per questo guidano l’auto, infornano l’arrosto o fanno il bucato. Non lo fanno e in genere neppure desiderano farlo. Perché sono cose da grandi. Cose che fanno la mamma e il papà.


Detto questo, ci sono molti genitori che hanno deciso di far videogiocare con il tablet e lo smarthpone i loro bambini o di far loro guardare video sul pc. Bene, è una scelta. Insindacabile, come tutte le scelte fatte dai genitori. Ma non è la risposta a una necessità dei bambini.


Ci fermiamo qui. Siccome il punto di partenza e di arrivo delle nostre riflessioni sono le esigenze dei bambini, l’obiettivo di queste pagine è individuare i loro veri bisogni, quello che serve per aiutarli a crescere sani, sereni ed equilibrati.


Crescere senza pc, tablet e cellulare si può. Anche se la cultura del momento ci spinge in un’altra direzione e definisce “retrogrado” chi non si adegua alla credenza comune. La voce “spesa per accessori tecnologici”, se destinati ai bambini al di sotto dei dieci anni, può benissimo restare a zero. Senza che questo interferisca negativamente con la loro crescita. Anzi, è proprio l’opposto. Da diversi anni ormai, gli esperti mettono in guardia da un uso precoce dei dispositivi elettronici e ne segnalano i rischi. Nei paragrafi che seguono, riportiamo alcuni voci autorevoli, perché ogni famiglia possa valutare rischi e benefici, e come sempre, compiere scelte informate e consapevoli.