Nel bambino le emorragie possono essere conseguenti a:
- traumi esterni con lesioni della cute: subito evidenti per l’immediata fuoriuscita di sangue;
-
traumi degli organi interni (fegato, reni, milza, pancreas, stomaco, cervello) anche senza lesioni cutanee evidenti. I
sintomi non sono immediati e si evidenziano dopo ore o giorni, in relazione all’organo coinvolto.
Sono le emorragie più insidiose perché possono portare a morte, se non riconosciute in tempo;
- alterazione della coagulazione: non sono emorragie conseguenti a traumi, ma a patologie genetiche (emofilia) o ad alterazione delle piastrine. Si manifestano con emorragie cutanee sotto pelle (petecchie), gengivali, epistassi, metrorragie (utero), ematurie (vescica), enterorragie (intestino);
- alterazione e rottura delle pareti dei vasi sanguigni da cause congenite (aneurismi).
L’emorragia è di tipo arterioso quando il sangue:
- esce in maniera abbondante
- fuoriesce a intermittenza, in sincronia con il battito cardiaco
- si presenta di colore rosso vivo, perché è ossigenato