Emergenze di 3° grado

Congelamento

È un evento estremamente raro e improbabile alle nostre latitudini.

Può verificarsi quasi esclusivamente nei bambini piccoli, nei primi 3 anni di vita, in situazioni molto specifiche che comportano una esposizione prolungata al freddo, soprattutto in condizioni di immobilità, quali:

  • giornata sulla neve in montagna di inverno
  • gita in alta montagna (> 2000 metri), anche in estate, con il bambino nel marsupio o nello zainetto
  • permanenza prolungata in acqua fredda al mare

Di solito:

  • il bambino è sofferente, piange, si lamenta
  • guance, naso, orecchie, mani e piedi sono molto freddi, arrossati o bianchi e dolenti

Cosa fare?

  • Ovviamente, riscaldate le parti congelate e tutto il corpo.
  • Se possibile, mettete il bambino a bagno in acqua tiepida-calda con temperatura crescente per il tempo necessario a riscaldarlo; in alternativa, immergete in acqua calda le parti congelate e coprite il bambino con indumenti caldi.
  • Somministrate bevande calde (tisane o brodi).
  • Somministrate antidolorifici (paracetamolo o ibuprofene).
  • Dopo averlo riscaldato, coprite le parti con pomate riscaldanti che favoriscono l’afflusso di sangue (quali artiglio del diavolo e salicilati) per le prime 6/8 ore.
  • Successivamente applicate pomate antinfiammatorie (arnica, calendula, cortisone) per il tempo necessario in relazione all’entità del congelamento, da 3 a 8 giorni.
  • Tenete gli arti congelati in posizione sollevata rispetto al cuore, per ridurre il gonfiore.
  • Consultate il pediatra per la valutazione del danno e la terapia da seguire.