Nel mondo
Gli incidenti infantili causano 950.000 decessi all’anno e costituiscono, insieme alle violenze, la prima causa di morte dei minori di 18 anni. Circa il
90% di questi decessi sono considerati non intenzionali e vengono quindi classificati tra gli infortuni accidentali. Più del 95% degli incidenti si
verifica nei Paesi in via di sviluppo, ma anche nei Paesi industrializzati la situazione non è confortante, dal momento che gli infortuni costituiscono
la causa del 40% delle morti infantili.
Un ruolo chiave nel determinare la frequenza degli incidenti è giocato dai fattori sociali: tra le famiglie più povere si registra,
infatti, un maggior numero di morti accidentali.
L’Africa in particolare ha il più alto tasso di decessi infantili per infortuni accidentali e supera di dieci volte Paesi industrializzati come
Australia, Olanda, Nuova Zelanda, Svezia e Gran Bretagna. Gli infortuni dei bambini sono una questione importante sia per la salute pubblica, sia per lo
sviluppo: ogni anno milioni di bambini sono vittime di incidenti non fatali che spesso richiedono lunghi periodi di ospedalizzazione e di riabilitazione
e i costi di questi trattamenti possono portare intere famiglie alla povertà.
I bambini delle comunità e delle famiglie più povere sono a maggior rischio perché hanno minore probabilità di beneficiare delle campagne di prevenzione
e dei servizi sanitari e i loro genitori hanno minori strumenti culturali ed economici per mettere in atto metodi preventivi.