Sa il cielo che non dovremmo mai vergognarci delle nostre lacrime, poiché sono pioggia sulla polvere accecante della terra che ricopre i nostri cuori induriti. Stetti meglio dopo aver pianto - fui più dispiaciuto, più consapevole della mia ingratitudine, più gentile.Charles Dickens1
capitolo Vii
Lacrime e capricci
Comprendere la frustrazione e l’aggressività
Sentendo il pianto del figlio e la disperazione nella voce della nonna, Elise si rese conto che il sushi sarebbe stata ormai un’impresa inutile. Non
poteva risolvere il problema da lontano, né poteva rischiare di trasmettere a Nathan il messaggio che la nonna non era in grado di gestirlo. Elise
rispose con la migliore delle opzioni possibili: “Dì a Nathan che hai cambiato idea e che ora anche tu vuoi proprio mangiare un hamburger a pranzo.
Digli che hai intenzione di prendere una bella decisione esecutiva da nonna e portalo lì!”. Udendo il sospiro di sollievo della nonna, Elise sperò che
questo sarebbe bastato a convincere Nathan che c’era ancora qualcuno in grado di prendersi delle responsabilità, oltre a tirarli fuori dagli impicci.
La forza della frustrazione di un bambino piccolo può far crollare un adulto e farlo correre ai ripari, ma questo avrà un costo pagato dalla capacità
dell’adulto di far accettare limiti e restrizioni al bambino. Di fronte alle lacrime e alle scene madri, gli adulti devono sapere quando cambiare
qualcosa, quando aiutare il bambino ad accettare le cose che non si possono cambiare, e avere il discernimento per capire la differenza.