capitolo ii

La personalità del
bambino piccolo

Un po’ Bella e un po’ Bestia

Invidiare ora io ti debbo in ciò: Che nulla tu di questi mali intendi. Soavissima cosa è nulla intendere, Sinché gioire e sofferir s’apprenda.

Sofocle 1

I bambini piccoli non fanno più cose contemporaneamente, non riflettono prima di agire, né dicono frasi del tipo: “Una parte di me vorrebbe tirarti il trenino in testa, mentre l’altra pensa che invece dovrei usare le parole” Non contemplano i propri sentimenti, ma li incarnano, e sono spinti a reagire o attaccare d’impulso. Sono tutto tranne che prevedibili, con quel vento di tempesta che li scaglia da un’emozione, un pensiero o un’azione all’altra. Sperimentano il mondo in modalità singola - un pensiero e un sentimento alla volta - ogni cosa può diventare un problema. O è bianco o è nero, freddo o caldo, buono o cattivo, questo o quello, ma mai una via di mezzo. I bambini fino a cinque anni non sono noti per le loro doti di moderazione, equità, ragionevolezza, considerazione, discernimento o sollecitudine. Si comportano molto peggio di quanto intendano e le loro migliori intenzioni hanno vita breve.

Non hanno la capacità di considerare più di un punto di vista alla volta perché il loro cervello è ancora in via di sviluppo. Sono o la Bella o la Bestia, il che non li tormenta perché mancano di conflitto interiore e di una coscienza sviluppata. Hanno una capacità insuperata di sfuggire alla logica e lasciare perplessi gli adulti, come dimostra la conversazione seguente:

Mamma: mio figlio di tre anni si è appena fatto prendere da una crisi, urlando a squarciagola, piangendo, lanciando cose, battendo i piedi e spingendoci via. Ha terrorizzato la sorellina più piccola, e anche noi. Non ho mai visto niente di simile prima d’ora! Abbiamo cercato di confortarlo ma niente ha funzionato. Mio marito ha preso la sua copertina e appena gliel’ha data ci si è accoccolato, ha iniziato a cantare e sembrava felice! Io e mio marito siamo preoccupati, avrà qualche problema mentale? Cosa gli sta succedendo?

Deborah: Vostro figlio si comporta così per via della sua personalità infantile, che è del tutto naturale, visto che ha tre anni. Può provare solo un’emozione alla volta e quando gli avete dato la copertina la sua frustrazione è stata eclissata dalla gioia. Non ha nessun problema di salute mentale, è solo immaturo. In realtà, volendo studiare le emozioni umane, i bambini piccoli sono i soggetti migliori perché le sperimentano nella loro forma più pura, non mitigata da altre esperienze.

Mamma: allora cosa dovrei fare? Come posso aiutarlo a crescere?

Deborah: Amore, pazienza, tempo, dedizione da parte vostra. Anche di fronte a queste manifestazioni emotive è necessario preservare la relazione e aiutarlo a esprimere e a dare un nome ai suoi sentimenti ogni volta che sia possibile. Alla fine, colpi e piedi pestati dovrebbero trasformarsi in parole di frustrazione, e lui manifesterà segni di moderazione, di autocontrollo, e di considerazione, più o meno fra i 5 e i 7 anni se tutto procede al meglio.

Mamma: Sul serio? Dobbiamo aspettare così tanto? Perché nessuno ce lo ha detto? Cosa dirò a mio marito?

Deborah: che vale lo stesso anche per la vostra figlia di un anno e non c’è niente come la forza di un bambino immaturo per testare il livello di maturità di un genitore.