Sono cresciuta in mezzo ai libri e posso dire che i libri mi hanno fatto da culla: non per niente sono nata da
un padre professore universitario e studioso di storia della stampa e dell’editoria e da una madre bibliotecaria…
I libri hanno accompagnato tutta la mia infanzia e la mia giovinezza e sono stati i miei migliori amici: sempre disponibili, sempre presenti, sempre
pronti a rivelarsi. Quando mi sentivo sola loro c’erano in qualsiasi momento a tenermi compagnia, da loro non mi sentivo mai tradita, mai abbandonata.
Quando ho cominciato a farmi domande sul mondo e sulla vita era nelle pagine dei libri che trovavo le risposte che cercavo. E così ho letto, letto,
letto, anzi bevuto, divorato centinaia di libri, trovando sempre quello giusto al momento giusto come per una sorta di magia… Tutte le passioni della
mia vita sono nate dall’incontro con un libro e ancora oggi i libri affiancano il mio cammino in modo silenzioso e misterioso. Ecco perché non posso non
cantarne l’elogio. Un po’ come faceva il grande Petrarca quando scriveva “Ho degli amici (i libri), la cui società è per me deliziosissima; sono uomini
di tutti i paesi e di tutti i secoli; distinti in guerra, in pace e nelle lettere, facili a mantenersi, pronti sempre ai miei cenni, li chiamo e li
congedo quando più mi aggrada… essi non van mai soggetti ad alcun capriccio, ma rispondono a tutte le mie domande.” Insomma decisamente un’ottima
compagnia…
Le fiabe vanno preferibilmente raccontate a voce: è così che sono state tramandate di generazione in generazione. Ma anche leggere libri insieme al
bambino è importante e lo aiuta a sviluppare l’interesse e il gusto per la lettura che potrà poi manifestare quando sarà più grande.
È da questa consapevolezza che è nato il progetto “Nati per leggere”, grazie alla collaborazione tra l’Associazione Culturale Pediatri, l’Associazione
Italiana Biblioteche e il Centro per la Salute del Bambino, che propone la lettura perfino ai lattanti.
Perché l’amore per i libri va coltivato fin dalla più tenera età e se vogliamo che i bambini si appassionino alla lettura dobbiamo proporgliela fin da
piccoli: non è detto che il seme gettato darà sempre i frutti che ci aspettiamo ma qualcosa di sicuro lascerà.
Le storie, diceva Lewis Carroll, l’autore di Alice nel paese delle meraviglie, sono doni d’amore: leggere ai propri bambini una storia prima di
dormire tutte le sere è un rituale bellissimo e indimenticabile, di cui rimarrà per sempre il ricordo. Quel momento condiviso in cui il papà o la mamma
è lì, solo per noi, a raccontarci una fiaba o leggerci un libro diventa una coccola insostituibile, una rassicurazione, una consolazione dopo una
giornata faticosa e piena di imprevisti. Può diventare, specie per i bimbi più grandicelli, anche un momento di confidenze, in cui è più facile dirsi
ciò che ci brucia dentro e ci fa star male. È proprio con questo scopo che ho scritto L’alfabeto del bambino naturale: per aiutare i bambini a
comunicare con i genitori e i genitori con i bambini. Le delicate illustrazioni di Tommaso D’Incalci, in perfetta sintonia con i testi, ne fanno uno
strumento utile per creare momenti di intimità tra grandi e piccini ma anche, perché no, tra adulti o tra genitori e figli adolescenti…
Naturalmente i libri da proporre vanno scelti con cura a seconda dell’età del bambino e delle sue capacità di comprensione: le rime e le filastrocche
per esempio sono preferibili per i più piccini. Ma è comunque essenziale tener presente i gusti di ogni singolo bambino. È sempre sbagliato imporre una
lettura non gradita: è il genitore a doversi adattare al bimbo e non viceversa. “Il verbo leggere non sopporta l’imperativo” diceva Gianni Rodari…
Importante è anche rispettare i tempi del piccolo che magari si stufa dopo due minuti oppure al contrario ci chiede di leggere e rileggere la stessa
storia dieci volte di seguito… È il fenomeno della ripetizione dell’esercizio di cui Maria Montessori ha così spesso sottolineato il valore.
Per invogliare alla lettura si può preparare un piccolo scaffale basso nella camera dei propri bambini con qualche bel libro, da cambiare di tanto in
tanto, che anche i più piccini possano raggiungere e sfogliare da soli. E magari vicino un cuscino morbido dove sedersi o una piccola poltroncina di
vimini…
Io nel mio studio, dove visito i miei piccoli pazienti, tengo sempre una cesta piena di libri, così che loro possano scegliere liberamente quelli che
preferiscono guardare mentre parlo con la mamma per farmi raccontare la loro storia.
Una delle mie “clienti” preferite ha cinque anni e si chiama Perla: è un’accanita lettrice, o per meglio dire un’appassionata divoratrice di libri… Così
abbiamo istituito una convenzione tra noi: ogni volta che viene da me per una visita lei sceglie qualcuno dei tanti libri che ho a disposizione per i
bambini e io glielo presto fino alla consultazione successiva quando lei regolarmente me lo riporta nella sua borsina. In questo modo abbiamo creato una
sorta di biblioteca itinerante che dà a entrambe gioia e soddisfazione…