PARTE SECONDA - IN VIAGGIO VERSO LA SALUTE

L'arte come terapia

Si usano gli specchi per guardarsi il viso e si usa l’arte per guardarsi l’anima

G. B. Shaw

L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è

P. Klee

Senza arte, la crudezza della realtà renderebbe il mondo insopportabile

G. B. Shaw

Devo confessare che l’arte – intesa come espressione pittorica e architettonica – non ha mai avuto un posto importante nella mia vita, forse per una sorta di ribellione adolescenziale nei confronti dei miei genitori che invece ne erano appassionati: avevano una casa piena di quadri e ci trascinavano da piccoli nei viaggi estivi ad ammirare le bellezze delle ville venete o dei paesini medioevali della Toscana.


L’arte io l’ho scoperta da adulta, e anche molto recentemente devo dire, grazie ad un amico artista: quando l’ho visto disegnare, mi sono incantata ad osservare la sua mano tracciare segni sul foglio con una naturalezza mai vista prima e mi sono commossa… Allora mi sono ricordata che in un periodo difficile della mia vita era stato proprio il disegno ad aiutarmi a sciogliere vecchi nodi e ho ritirato fuori la matita sanguigna con cui mi ero dilettata un tempo, insieme al mio figlioletto, a tratteggiare volti, che parevano uscire dalla mia mano in modo assai misterioso e stupefacente…


L’arte ha un ruolo importantissimo nella vita di un bambino ed è, al pari della musica, del canto, delle fiabe e della danza, uno strumento terapeutico di primaria importanza.


Steiner le attribuisce un ruolo fondamentale e nelle scuole antroposofiche alle discipline artistiche è offerto un posto di primo piano.