PARTE terza - La salute del bambino

Il Maternage interiore

Se porterete alla luce quello che è dentro di voi, quello che porterete alla luce vi salverà. Se non porterete alla luce quello che è dentro di voi, quello che non porterete alla luce vi distruggerà

Vangelo di Tommaso

È impossibile essere un buon genitore se si è ancora schiavi del passato, che è il caso della maggior parte di noi

A. Janov

Mi sono sempre portata dietro per tutta la vita la sensazione di essere “orfana di madre”… eppure io una mamma l’ho avuta eccome! È stato solo dopo le esperienze di cranio-sacrale biodinamico che ho capito da dove nascesse questo strano vissuto: quando una madre è avviluppata dai suoi problemi, depressa e bloccata in un lutto irrisolto come lo era la mia, inconsciamente desiderosa di andarsene anche lei, per il bambino è come se fosse emotivamente morta. In più io non l’ho incontrata e trovata alla mia nascita, visto che mi hanno chiuso dentro ad un’incubatrice per un mese e mezzo, e anche al ritorno a casa le mie cure sono state affidate ad un’infermiera specializzata: evidentemente mia mamma non si sentiva all’altezza della situazione, era costantemente preoccupata per la mia salute temendo che potessi morire da un momento all’altro e così preferì delegare quanto più possibile il mio accudimento ad un’“esperta” (nei confronti della quale ho scoperto, ritrovandola dopo cinquant’anni, di nutrire un profondo affetto di figlia, una “fille e anima” come dicono in Sardegna).


Non è che mia madre non mi amasse, al contrario, ma non riusciva a darmi ciò che io desideravo più di ogni altra cosa al mondo: il suo tocco. Il problema è che per un bambino l’amore non può essere disgiunto dal contatto fisico!


Sta di fatto che sebbene abbia le foto che mi ritraggono in braccio a mia mamma io il suo tocco non riesco a ricordarlo. E quel tocco mancato l’ho poi cercato per il resto della mia vita, chiedendolo anche a chi non era affatto tenuto a darmelo… Mi ci sono voluti anni e anni di lavoro interiore per comprendere che la mancanza di contatto di mia madre era dovuta semplicemente alla sua grande paura di perdermi: molto probabilmente inconsciamente temeva di attaccarsi troppo a me e dover poi soffrire di nuovo se, come mio fratello, anch’io me ne fossi andata…