Sono un medico, più precisamente una pediatra che si occupa da anni del benessere della coppia mamma-bambino, ma
non è solo in questa veste però che ho deciso di scrivere le pagine che vi accingete a leggere. Le ho scritte infatti dopo aver vissuto l’esperienza
di chi solitamente nella mia professione sta dall’altra parte: colui che siamo abituati a chiamare “il paziente”. Le ho scritte “nel mezzo del cammin
di nostra vita”, quando, a causa di una serie di problemi di salute durati per parecchi anni, per citare le parole del sommo poeta, “mi ritrovai per
una selva oscura, che la diritta via era smarrita” e occorreva urgentemente ritrovarne un’altra.
Il malessere e la sofferenza emotiva mi hanno portato a iniziare una lunga ricerca nel tentativo di trovare soluzioni ai problemi che mi affliggevano ma
col passare del tempo mi sono resa conto che quello che avevo intrapreso, o meglio in cui la vita mi aveva all’improvviso catapultato, non era altro che
un lungo viaggio iniziatico alla scoperta di me. In fondo un ritorno alle origini per ritrovare il mio vero volto.
E giacché non si può insegnare agli altri se non ciò che si è appreso per esperienza diretta su di sé, ho dovuto peregrinare a lungo per potervi oggi
trasmettere quanto ho, con grande fatica e tenace lavoro, imparato.
Lo faccio con grande umiltà, perché il percorso che ho effettuato mi ha portato a comprendere che sulle strade della vita si può essere solo compagni di
viaggio. Chi ha già sperimentato un certo cammino può aiutare coloro che vi si avventurano per la prima volta ma solo condividendo con loro la sua
personale esperienza, poi ognuno è chiamato a proseguire per conto proprio.
Questo vale anche per i genitori: anche loro infatti sono per i propri figli dei “compagni di viaggio”, che li affiancano, sostenendoli, sulle strade
della vita.
Con questo volume ho voluto proporre alle mamme e ai papà qualcosa di semplice e facilmente accessibile, anche a quanti di loro per la prima volta si
accostano a queste tematiche: non quindi un testo per esploratori consumati ma per principianti desiderosi di mettersi in cammino e bisognosi di una
guida da portare con sé, una sorta di vademecum.
Ho pensato soprattutto a quelle giovani coppie, oggi sempre più numerose, che si accostano alla maternità/paternità con crescente consapevolezza e con
tanta voglia di conoscere, imparare e sperimentare nuove strade e nuove modalità di cura dei loro piccoli. Mi si apre il cuore ogni volta che le
incontro nel corso del mio lavoro: sono veramente una speranza per il futuro su cui investire il nostro tempo e le nostre energie.
È per loro che ho scritto Sono qui con te, per aiutarle ad accogliere nel miglior modo possibile i bambini che stanno aspettando e comprendere
sempre più quelli che hanno già messo al mondo. E sempre a loro ho dedicato Libertà e amore, per accompagnarle nel percorso della crescita dei
loro figli, mostrando vie educative alternative a quelle tradizionali, strade nuove da provare a percorrere con coraggio e con fiducia.
Mi sono accorta però che mancava ancora qualcosa: un buon maternage e una educazione a misura di bambino sono la base fondamentale del suo
benessere ma c’è un altro elemento che va preso in considerazione, vale a dire la “cura” quando qualcosa non è andato per il verso giusto. Che fare
quando un bambino si ammala? Come affrontare le eventuali difficoltà a cui può andare incontro e prevenire quelle future? Che significato hanno i suoi
sintomi? Che cosa ci vogliono dire?
E ancora, che relazione c’è tra la salute del bambino e quella dei suoi genitori? Possiamo intervenire solo sul malessere dei nostri figli o dobbiamo
andare a investigare anche sul nostro?
E quali mezzi possiamo utilizzare per prenderci cura nel modo più dolce ed efficace possibile della salute della coppia mamma-bambino?
Oggi come oggi abbiamo a disposizione una vasta gamma di strumenti terapeutici ma non sempre la scelta risulta facile perché orientarsi fra le tante
proposte che il mercato ci offre non è cosa semplice. Lo so per esperienza diretta. Nel corso dei lunghi anni del mio “travaglio” interiore ho provato e
sperimentato su di me più di una ventina di approcci terapeutici diversi: omeopatia, fitoterapia, fiori di Bach, ayurveda, agopuntura, pranoterapia,
kinesiologia, terapia cranio-sacrale, osteopatia, metamedicina, psicoterapia, ipnosi, EMDR, EFT e ERT, costellazioni familiari, massaggio, riflessologia
plantare, biodanza, tai-chi, qi-gong, jin shin do, logosintesi e meditazione. Ho avuto modo di conoscerne vantaggi e limiti. Spesso mi sono chiesta il
perché di tutto questo mio peregrinare ma ora mi rendo conto che è stato utile anche per poter condividere la mia esperienza con chi si rivolge a me.
Quando ci si mette in viaggio si ha bisogno di una mappa, di una bussola e di cartelli stradali per orientarsi, ed è proprio quello che io intendo
offrire con queste pagine. Poi ognuno dovrà trovare il proprio sentiero, la propria strada e avventurarsi da solo per luoghi sconosciuti. Non è facile
in questi tempi in cui la confusione e il disorientamento regnano sovrani in ogni settore, forse ancora di più nel campo della salute e della terapia.
Nuove interessanti prospettive si aprono ma manca ancora una visione d’insieme che sappia cogliere il meglio da ogni disciplina o tecnica terapeutica e
contemporaneamente fornire un approccio pratico, semplice, efficace e alla portata di tutti. È un po’ quello che ho cercato di fare con il presente
volume.
Ho tentato per esempio di gettare un ponte tra due ambiti che paiono molto lontani tra loro e che invece sono strettamente correlati quali medicina e
spiritualità, basandomi sui dati e sulle ricerche più recenti in ambito di fisica quantistica e medicina vibrazionale ma anche sulla saggezza contenuta
nelle tradizioni dei popoli nativi di tutto il mondo: gli ultimi custodi di valori e conoscenze che stanno per fortuna riemergendo con nuova forza e
vigore.
Mi sono avvalsa dell’aiuto di preziosi collaboratori per addentrarmi in settori di non mia personale competenza come la musicoterapia, la terapia
cranio-sacrale, il Qi Gong, lo Jin Shin Do e la riflessologia.
Ho corredato poi ogni capitolo con un “riquadro” contenente uno spunto di riflessione o un esercizio pratico da sperimentare (che ho collaudato e
trovato personalmente utile) o qualche suggerimento terapeutico per poter fare da sé nei momenti di emergenza quando il pediatra non c’è…
Ho voluto quindi aggiungere un elemento nuovo al testo: ho voluto corredarlo di alcune preziose immagini, opera di Tommaso D’Incalci, che ritengo
possano completarlo e dare ancora maggiore forza terapeutica alle mie parole, a cui lui riesce, così magicamente e delicatamente, a dare forma.
Ho cercato con questo mio lavoro di sfatare miti, di demolire pericolose illusioni delle quali io stessa, a volte, sono stata vittima. Sono convinta
infatti che sia ora di svegliarsi dal lungo sonno in cui siamo stati immersi finora: solo se la Bella Addormentata che vive dentro ognuno di noi
riuscirà ad aprire gli occhi anche tutti coloro che le stanno intorno ne trarranno giovamento. “Diventa tu stesso il cambiamento che vuoi vedere nel
mondo” diceva Gandhi. Una cosa è certa: non c’è alcuna possibilità di trasformazione della realtà che non passi attraverso la propria personale
trasformazione.
Ma perché ciò avvenga occorre spezzare l’incantesimo che ci tiene prigionieri in un sonno che dura da vite intere e l’unico strumento che può farlo è la
consapevolezza unita all’amore.
Solo ritrovando l’energia della consapevolezza e dell’amore potrà accadere il miracolo.
Una volta mio figlio Noah, all’età di quattro anni, una sera mi disse “Mamma, costruiamo il Paradiso?” Nella loro congenita saggezza i bambini vedono
ciò che agli adulti sfugge.
Sì, è possibile creare il paradiso in terra, trasformare la realtà in cui si vive in un paradiso, ma per poterlo fare occorre prima compiere una vera e
propria rivoluzione interiore. A 360°. Occorre buttarsi e saltare, correre dei rischi, accettare l’incertezza, affrontare l’avventura.
La scelta è comunque e sempre solo nostra. A qualcuno di noi è chiesto di fare da apripista sulla neve fresca, ad altri di seguire sentieri già
tracciati, ma tutti, indistintamente, possiamo essere compagni in questo affascinante viaggio chiamato Vita.