PRIMA PARTE - II

L'adulto

…tu ed io… siamo esseri sacri e buoni in tutto e per tutto, ciascuno di noi è una parte importante e meravigliosa dell’intera Creazione.

Manitonquat

la Via del cerchio guarda al rispetto e alla vicinanza delle nostre famiglie estese tradizionali e dei villaggi tribali. I miei antenati credevano che la Via del cerchio facesse parte delle Istruzioni Originarie. Ho scritto un intero libro su ciò che ho appreso a proposito di queste istruzioni, ma in sostanza rappresentano la via del rispetto, dell’apprezzamento reciproco e della responsabilità per tutti gli esseri della Creazione. Credo che i primi esseri umani, più o meno un milione di anni fa, fossero guidati dalle necessità della sopravvivenza a unirsi e cooperare per aiutarsi. Questo rese necessaria una comunicazione migliore, dando forma al linguaggio che ci ha fatti diventare esseri umani moderni. Potete pensare che queste istruzioni vi appartengano, in quanto i vostri più antichi antenati erano popoli tribali, ma poiché così pochi oggi sono stati cresciuti nel solco delle antiche tradizioni, c’è tanto da imparare per tornare a quella vicinanza, a quella cooperazione, a quell’eguaglianza e condivisione.


Quando appresi la pratica di ciò che chiamo ascolto empatico, insegnata come co-counseling dalla comunità internazionale del Re-evaluation Counseling, compresi subito quale dono efficace potesse rappresentare per coloro che desideravano tornare alla Via del cerchio (utilizzo questa definizione nei nostri seminari e campi estivi perché non voglio che le nostre comunità e il nostro lavoro siano confusi con la comunità internazionale del Re-evaluation Counseling che ha coniato e utilizza il termine co-counseling).

Avendo vissuto nella separatezza e nell’isolamento per tanto tempo, non sappiamo cosa significhi l’intimità di una comunità dalla nascita alla morte, ci manca la fiducia e il sostegno necessari a guidare noi e i nostri figli fra le complessità dei rapporti e delle emozioni umane.


L’ascolto empatico si accorda con elegante immediatezza alla Via del cerchio. Propone, come gli anziani del mio popolo, che l’universo sia buono, un luogo favorevole all’uomo, così come pensava Einstein, in cui non mancano le sfide ma neppure tutto ciò che serve per vivere insieme una vita ricca e felice. Quando demmo vita a Mettanokit, la nostra comunità, eravamo decisi a vivere in maniera tribale, come eguali che si aiutano e si rispettano, vicini gli uni agli altri. Poiché non eravamo cresciuti in una comunità analoga, la cosa avrebbe presentato molte sfide e immaginavamo che la pratica dell’ascolto empatico ci avrebbe avvicinati, aiutati a capirci e sostenerci, e sarebbe stato un bene anche per i bambini. E così fu.


Scoprimmo che si poteva anche imparare e insegnare agli altri con molta facilità, perciò fummo spesso chiamati a tenere seminari in altre comunità della nostra federazione per diffondere questo strumento di lavoro sulle relazioni, soprattutto quelle con i bambini. Oggi Ellika e io utilizziamo l’insegnamento dell’ascolto empatico come strumento centrale della Via del cerchio. I fondamenti possono essere insegnati presto e con facilità, poi le persone continuano per conto proprio, attenendosi ai princìpi di rispetto e confidenza, di affetto e vicinanza, senza sfuggire ai conflitti, esercitando l’ascolto, l’empatia, la comprensione e l’apprezzamento reciproco. In tal modo continuano a imparare gli uni dagli altri e a rendere sempre migliori le loro vite e quelle dei propri figli.


Riflettere sulla relazione con i bambini è necessario per renderla sempre migliore. La prima parte da considerare è quella che riguarda noi, gli adulti. Per dare il meglio ai bambini dobbiamo essere quantomai consapevoli, sicuri, calmi e inclini alla pace in ogni situazione.


Attenzione… questo capitolo è importante, parla di voi, non saltatelo pensando di sapere già tutto. Anche se così fosse, poiché siamo esseri umani abbiamo bisogno di rinfrescarci la memoria. Non troverete informazioni tanto dettagliate in nessun altro libro sull’infanzia; vi diranno di aver cura di voi stessi ma tenderanno a omettere utili dettagli sul modo di farlo.


Nel ritmo di vita serrato del ventunesimo secolo mi chiedo quanto tempo siate in grado di dedicare alle domande di fondo sulla vostra natura. Forse, se esercitate con regolarità la meditazione, sarete piuttosto consapevoli e sicuri di voi. In ogni caso provate a vedere se ciò che dirò si accorda con i vostri pensieri.


Il mio pensiero si fonda in parte sugli insegnamenti degli anziani nativi che credevano che la Creazione fosse buona e sacra in ogni sua espressione. Se si accetta questo, si deve accettare anche il fatto che voi, io e i nostri bambini siamo del tutto buoni e sacri, tutte parti altrettanto meravigliose e importanti dell’intera Creazione. Ma il mio modo di pensare si fonda anche sull’esperienza, come maestro per oltre cinquant’anni, co-creatore di comunità intenzionali e scuole, come padre di due figli ormai adulti cresciuti in una di queste comunità, come colui che ha assistito alla loro nascita e a quella di altri bambini della comunità, che ha osservato e ascoltato, si è preso cura, ha assistito e giocato con tanti bambini piccoli, inclusi i 28 anni di insegnamento e counseling in seminari e campi per famiglie a cui io e mia moglie diamo vita ogni estate.


Come ho già detto, tutti i bambini sono diversi. Ognuno fa esperienze diverse (se avete dei fratelli avrete notato quanto differiscano i vostri ricordi di vita pur crescendo nella stessa famiglia). Da bambini, ci colpiscono cose diverse, percepiamo informazioni diverse sul mondo che ci circonda. Siamo confusi, frustrati, infastiditi, rattristati e feriti da cose diverse. E guariamo, se lo facciamo, in modi che sono diversi per ciascuno, lottando per fronteggiare le avversità meglio che possiamo, secondo modalità forgiate dalla nostra personalità e dai nostri ricordi.


Quelle frustrazioni, confusioni e ferite fanno parte delle interessanti differenze che ci contraddistinguono, ma siamo anche tutti molto simili in alcuni aspetti di fondo. Sono aspetti utili da considerare, in quanto anima e cuore di ciò che siamo, e ci permettono di interagire con efficacia e soddisfazione reciproca.


Perciò questo capitolo è dedicato a voi e alla vostra intima natura, che vi accompagna sin da quando siete venuti al mondo e permea i vostri geni.


Una gran parte del nostro cervello, la corteccia pre-frontale o prosencefalo, che presiede al linguaggio, al pensiero astratto e alla capacità razionale di analizzare e comprendere alcune esperienze complesse che riguardano le relazioni con gli altri, è connessa con l’esperienza dell’aiuto e della protezione reciproca. Lo sviluppo della nostra coscienza attraverso l’esperienza dell’accudimento reciproco, della comunicazione di bisogni propri e dell’ascolto di quelli altrui, ha indotto la formazione di qualità mentali che superano gli aspetti razionali.

La più importante di tutte è la compassione.